tag:blogger.com,1999:blog-92114937951817088752024-03-02T02:07:15.345+01:00Una scuolafrancesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.comBlogger80125tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-3270747781060532362024-01-19T16:59:00.004+01:002024-01-19T16:59:58.755+01:00Documentario Il sogno di Una scuola<p>La scuola dovrebbe essere sempre in trasformazione, per rispondere ai bisogni formativi di studenti e studentesse. Per questo motivo sono state e sono ancora oggi numerose e significative in Italia</p><p>le esperienze innovative e alternative ai modelli considerati tradizionali. Manca tuttavia una messa a sistema delle esperienze che permetta di rintracciare le ricorsività che le attraversano.</p><p>Il documentario intende contribuire a una proposta organica per il ripensamento della forma scuola nelle sue strutture fondamentali, in continuità con la ricerca avviata intorno al Manifesto “Una Scuola”. In esso abbiamo descritto gli elementi irrinunciabili per disegnare una scuola diversa e li abbiamo chiamati “assi” perché su di essi si regge una scuola che si trasforma in modo coerente, organico e non frammentato.</p><p> Gli Incontri, cioè tutte le persone che fanno la scuola ogni giorno</p><p> Gli Stili, intesi come i modi di vivere la relazione di insegnamento e apprendimento</p><p> I Linguaggi, nel senso delle mille forme per far parlare il sapere</p><p> I Contesti, intesi come i diversi luoghi intelligenti dell’abitare la scuola</p><p> Le Possibilità, cioè i modi di intendere diversamente la progettazione e la valutazione</p><p>Partendo da questi assi abbiamo intervistato 11 insegnanti individuati per il loro impegno sul campo, ma anche per l’orientamento a comunicare, in modi differenti tra loro, tale tensione trasformativa.</p><p>“Il sogno di una scuola” non è una scuola da sogno, ideale o irrealizzabile, ma una realtà in tante scuole italiane. Questo documentario vuole testimoniare alcune esperienze per sostenere tutte le altre, presenti e future.</p><p>Vai al <a href="https://www.youtube.com/watch?v=snbmTOFu4UA">Documentario Il sogno di Una scuola</a></p>francesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-86456351553390458542021-02-03T18:02:00.003+01:002021-02-03T18:02:39.689+01:00Come una melagrana<p></p><p class="MsoNormal">"In questi giorni sono stata contattata da alcune
persone interessate al corso <i>Innovare la scuola</i> che volevano sapere il
mio parere.<o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Ho risposto loro con tanta invidia perché mi auguro ci sarà
un ulteriore seguito o un nuovo capitolo per chi già ha frequentato.</p><p class="MsoNormal">Ci tenevo davvero a
dirvi grazie. </p><p class="MsoNormal"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal">Siete riuscite a rendere partecipe, attiva, collaborativa e
vicina una formazione a distanza. Grazie perché tutte le vostre proposte di
lavoro a gruppi ci hanno davvero permesso di imparare dagli altri e
co-costruire il nostro percorso. Grazie perché il sentiero da seguire era
chiaro, ma nel cammino ci siamo aspettati e adattati ai ritmi di tutti. Grazie
perché ci avete fatto vivere sulla pelle come è <i>Una scuola</i>. Grazie
perché siete un team di lavoro bellissimo che emana energia positiva,
entusiasmo e sintonia.</p>
<p class="MsoNormal">E, se penso al corso, mi viene in mente questa foto scattata
a ottobre a scuola.</p>
<p class="MsoNormal">Innovare la scuola è partire da qualcosa che già c'è ,
la melagrana, la scuola, senza fermarsi alla superficie. Innovare la scuola è
scavare dentro di sé e il contesto in cui siamo immersi per saper guardare la
realtà con occhi nuovi. Io qui dentro ci vedo un albero, una mia alunna una
farfalla: non c'è ragione o torto, ci sono punti di vista e focus d'attenzione
diversi.<br />La bellezza parte da qui: condividere opinioni, arricchirsi di altri
sguardi.<br />Questo è fare scuola insieme."</p><p class="MsoNormal">Grazie Sara F., per queste parole e per costruire <i>Una scuola</i> con noi.</p><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal"><a href="https://www.unimib.it/didattica/formazione-permanente/corsi-formazione-aa20202021/innovare-scuola" target="_blank">Qui</a> le informazioni per l'edizione 2021.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiO8WXJNv910_ATWaCW8Yb2b9u_ka2fanGwaAuiqXa4rGiFWgv8eE0lDISauJ_ITcxk2L-M-M6kgN-kLOlh5SNx8r5Jz0HPaqB0VO4ebxcbgmEfYVBjs7uxsqEnNXoUUmatKuOZD8EKCo/s1024/Melograno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="686" data-original-width="1024" height="429" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiO8WXJNv910_ATWaCW8Yb2b9u_ka2fanGwaAuiqXa4rGiFWgv8eE0lDISauJ_ITcxk2L-M-M6kgN-kLOlh5SNx8r5Jz0HPaqB0VO4ebxcbgmEfYVBjs7uxsqEnNXoUUmatKuOZD8EKCo/w640-h429/Melograno.jpg" width="640" /></a></div><br /><p class="MsoNormal"><br /></p><p></p>Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-724647587920809882020-12-20T17:48:00.001+01:002021-02-03T17:53:29.940+01:00Esplorare per stare nelle cose<p><span style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">"Esplorare richiede di stare nelle cose in modo presente, attento, sensibile alle percezioni interne ed esterne".
Il "compito" di una maestra alla fine del corso "Innovare la scuola" 2020.
Un esercizio di apertura come modo per incontrare se stessi, gli altri e il mondo.</span></p><p><span style="background-color: white; color: #050505; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;"><a href="https://www.youtube.com/watch?fbclid=IwAR1yASf76zCr0nS6TStmq1jKEYlUKJFmzncZqu7CY4z7WteAunMH_Dqd5zY&v=Ow-PDEQ0wbc&feature=youtu.be" target="_blank">Esplorazione #54</a></span></p>Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-35314858194516742152020-07-30T12:10:00.002+02:002020-07-30T12:14:12.095+02:00Samskola<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwgX_P-_H5zESYO7xj8qad_Vj-XITdXQ9tMJTxu2BdklggSRLCsGiqF5FeBFRj-N0bLWkzHQrftW2DpP2e_v5a2Od2oCA0IgPKeR-l5estkxMdLA_UYXtbOHqun28fKI47k2gxO9fZP-4/s1600/Rilke.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="372" data-original-width="221" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwgX_P-_H5zESYO7xj8qad_Vj-XITdXQ9tMJTxu2BdklggSRLCsGiqF5FeBFRj-N0bLWkzHQrftW2DpP2e_v5a2Od2oCA0IgPKeR-l5estkxMdLA_UYXtbOHqun28fKI47k2gxO9fZP-4/s320/Rilke.jpg" width="190" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 11.0pt; line-height: 107%;">R.M. Rilke (2020), <i>Del paesaggio.
E altri scritti</i>, Adelphi, Milano.</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">“Vi
racconterò di questa scuola”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Così
Rainer Maria Rilke apre un breve scritto in cui descrive una scuola singolare di
Göteborg, dove, a inizio Novecento, è accaduto un fatto particolare: i
fanciulli frequentanti hanno espresso ai genitori il desiderio di rimanere a Samskola
anche il pomeriggio, per più tempo possibile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Samskola
è una scuola partecipativa, comunitaria, viva, giocosa e seria, poetica e
utopica che Rilke visitò nel settembre del 1904 e che ci ha rimandato, per
affinità di visioni pedagogiche, all’esperienza della scuola di Varese, nata a
partire dal <a href="https://drive.google.com/file/d/1dT1yyDd9-wcoPCla3knP-fVHfRzPzx0A/view?usp=sharing">manifesto <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Una scuola</i></a>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Ma
ora lasciamo la parola al poeta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">“Si
tratta di una scuola poco comune, una scuola che non conosce costrizioni; una
scuola arrendevole, che non si considera come una cosa finita, ma una cosa in
divenire, alla quale debbono lavorare gli stessi fanciulli, determinandola e
trasformandola. I fanciulli, in stretto e amichevole rapporto con adulti
attenti, prudenti, desiderosi di imparare, con uomini, con maestri se volete, i
fanciulli costituiscono l’essenziale di questa scuola. Si capisce come, con
ciò, vengano a mancare diverse condizioni che nelle altre scuole sono d’uso.
Per esempio, quegli interrogatori e quelle inchieste criminali che si vogliono
chiamare esami, e i diplomi che ne conseguono: proprio un’invenzione dei
grandi. E la differenza si avverte subito, non appena si mette piede in questa
scuola. Ci si trova in una scuola che non emana odore di polvere, di inchiostro
o di paura, ma di sole, di legno biondo e d’infanzia”. R.M. Rilke (2020), <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Del paesaggio. E altri scritti</i>, Adelphi,
Milano, pp.19-20.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Vi
invitiamo a leggere tutto il saggio, soprattutto in questi tempi di
riorganizzazione e ripensamento della scuola perché non vada sprecata
l’occasione, che pur infaustamente è stata offerta, di portare a consapevolezza
e problematizzare quelle “leggi di pietra” (Rilke, p.21) che ancora raramente
vengono messe in discussione, leggi che “non ci sono più affini, che sono
rimaste indietro mentre la vita correva” (ibidem). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">La vita del mondo è nella
scuola, o almeno dovrebbe entrare “sotto il pretesto delle diverse materie”
(ivi, p.26), con tutte le sue possibilità e pericoli per sperimentare, favorire
l’apprendimento, “promuovere l’esercizio del pensiero critico, curare il saper
stare al mondo” (Antonacci, Guerra, 2018, p. 24), consentire ad ognuno di trovare
il suo posto nel mondo, la sua ragione d’essere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12.0pt; line-height: 107%;">Una
scuola dove “le settimane non scorrono tra le dita con la monotona rapidità del
rosario. I giorni cominciano sempre nuovi, recando cose inattese e attese e
sorprendenti”. […] E la materia che deve essere appresa in comune si chiama:
futuro” (Rilke, pp.26-28).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Elisa Rossonihttp://www.blogger.com/profile/01545577164917672568noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-44074498807729810072020-04-13T21:59:00.001+02:002020-04-13T22:00:15.668+02:00 Un giornalino di classe ovvero i nostri primi 50 giorni di didattica a distanza <span style="font-family: inherit;">Dopo cinquanta giorni di didattica a distanza, <span style="background-color: white; color: #525252; font-size: 14px;">è</span> possibile tracciare un piccolo bilancio di tutto <span style="background-color: white;">ciò</span> che ognuno di noi ha provato a mettere in campo, insieme ad una valutazione di quello che finora ha funzionato di <span style="background-color: white;">più</span> e meglio. Una delle frustrazioni <span style="background-color: white;">più</span> grandi che da subito, dall<span style="background-color: white;">'inizio</span> di marzo, abbiamo avvertito come team di insegnanti, <span style="background-color: white; color: #525252; font-size: 14px;">è</span> stata la mancanza di quella circolarit<span style="background-color: white;">à</span>, di quei ritorni e di quegli scambi tra compagni e maestri che la <i>vera</i> scuola ci aveva consentito fino al 21 febbraio. Se, con fatica, </span>la mancanza di contatti e comunicazioni aveva, seppur in minima parte, trovato un palliativo nelle video-chat e, successivamente, nelle video lezioni, l<span style="background-color: white;">'</span>esigenza che si manifestava come <span style="background-color: white;">più</span> impellente era quella di trovare un canale che permettesse a tutti di sapere cosa ciascuno restituiva e quindi pensava, inventava, rifletteva. Di fronte all<span style="background-color: white;">'invito</span>, ad esempio, di immaginare un finale per una storia, di cui avevamo raccontato solo l<span style="background-color: white;">'</span> inizio, perch<span style="background-color: white;">é</span> accontentarsi del semplice scambio, seppur preziosissimo, bambino-maestro <span style="background-color: white;">?</span> Come fare in modo che tutti conoscessero quello che gli altri avevano pensato e scritto, così da toccare con mano i mille finali possibili di una storia<span style="background-color: white;">?</span> <span style="background-color: white;">È</span> nata in questo modo l<span style="background-color: white;">'</span><span style="background-color: white;"> </span>idea del giornalino di classe che documentasse e tenesse traccia dei pensieri dei bambini, rispetto agli stimoli dati durante la settimana. Ne <span style="background-color: white;">é</span> nato uno strumento che, insieme a narrare ed a custodire <span style="background-color: white;">ciò</span> che accade, rilancia nelle case i pensieri e le idee, il confronto tra la mia storia e quella degli amici, insieme alla possibilità di riannodare, anche se solo virtualmente, i volti che sorridono dalle mille foto che raccontano le attività quotidiane di ciascuno, i suggerimenti per il tempo libero, la condivisione di invenzioni, ricette ed anche nuove competenze che, nel frattempo, si vanno acquisendo! <span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK_VQM7AOUTiZ0MnIcr2WxLiCX5hd5SzszXijTSgB6Rrol283RCgR8ctTTISddkAwqPIV4WIoVPRR1GuBPVSvZ12RxfBy2TgAEy_IDoPHK10WpFYIIQUMiw3GZBngzFYrcU3eRikoaiyH5/s1600/Screenshot_20200413-184448.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiK_VQM7AOUTiZ0MnIcr2WxLiCX5hd5SzszXijTSgB6Rrol283RCgR8ctTTISddkAwqPIV4WIoVPRR1GuBPVSvZ12RxfBy2TgAEy_IDoPHK10WpFYIIQUMiw3GZBngzFYrcU3eRikoaiyH5/s320/Screenshot_20200413-184448.png" width="180" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJZ56VdGFFZyOA_oHGK_bvbcv4TIASKQeTb1GfcRsjpa3Uk0ByyrglMPgtqkZy83brkxyVDGbWEDEKsTYVFy0wiMfL42mFLW-mxws7_to60tXfmfNvF4byoP14_2DTF2kFiBjHQqB9E7n2/s1600/Screenshot_20200413-184621.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJZ56VdGFFZyOA_oHGK_bvbcv4TIASKQeTb1GfcRsjpa3Uk0ByyrglMPgtqkZy83brkxyVDGbWEDEKsTYVFy0wiMfL42mFLW-mxws7_to60tXfmfNvF4byoP14_2DTF2kFiBjHQqB9E7n2/s320/Screenshot_20200413-184621.png" width="180" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4hthLEN20x1tvXj-1_FU38cgA1ClVc-oen-_0XXV1zYLte_v0nS_BNiLv5WxWxxV4mIKFDv-fxD-p00B9wjk_gpV7PmMlnJCupQOY2iB07lT7AfzQT6L3r9Uu_w5b91vHHJAP0F4q0uky/s1600/Screenshot_20200413-184727.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4hthLEN20x1tvXj-1_FU38cgA1ClVc-oen-_0XXV1zYLte_v0nS_BNiLv5WxWxxV4mIKFDv-fxD-p00B9wjk_gpV7PmMlnJCupQOY2iB07lT7AfzQT6L3r9Uu_w5b91vHHJAP0F4q0uky/s320/Screenshot_20200413-184727.png" width="180" /></a></span></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKaeg0YQl6_ER2807rLBFHdaPTOHw1aWAh8LvrFc-R-STDlH0TIf8fbrp9Eztn61SFr6sQadlIBTxS9D5sDxxbFtB03qrHTB-WnegkhvIYS14U-nOA_9xeK0RJMXvCCi_tpwZVJKlOMOgp/s1600/Screenshot_20200413-184757.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKaeg0YQl6_ER2807rLBFHdaPTOHw1aWAh8LvrFc-R-STDlH0TIf8fbrp9Eztn61SFr6sQadlIBTxS9D5sDxxbFtB03qrHTB-WnegkhvIYS14U-nOA_9xeK0RJMXvCCi_tpwZVJKlOMOgp/s320/Screenshot_20200413-184757.png" width="180" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNfz8wR8ork5oJ8HiV_Hba09_B6cU1v3zoV9pcxd7B85XtEPL2AbuQa4uaT4DhF4XvC2g2o3jqEJUO8zpOBDndi9OMEPReCEgbgsqINbegRM-0Ab_xDu64V4mqnqByAODQHDctNBbudtyz/s1600/Screenshot_20200413-184811.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNfz8wR8ork5oJ8HiV_Hba09_B6cU1v3zoV9pcxd7B85XtEPL2AbuQa4uaT4DhF4XvC2g2o3jqEJUO8zpOBDndi9OMEPReCEgbgsqINbegRM-0Ab_xDu64V4mqnqByAODQHDctNBbudtyz/s320/Screenshot_20200413-184811.png" width="180" /></a></span></div>
Sara Rivahttp://www.blogger.com/profile/11633100975285833597noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-58443881576522376332020-03-16T19:07:00.001+01:002020-03-17T09:54:17.821+01:00Ancora sulla didattica a distanza<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In questi giorni che oscillano per ognuno in modo diverso tra preoccupazione e disoccupazione, tra tempo senza sosta e tempo sospeso, tra frenesia e silenzio, vorremmo segnalare a insegnanti e genitori una risorsa messa a disposizione dalla versione on line del quotidiano "La Repubblica", come occasione per provare a stare nello spaesamento di questo periodo aprendosi al confronto con gli altri attraverso esempi di didattica on line.<br /><br /><a href="https://scuola.repubblica.it/">Repubblica@SCUOLA - Il giornale web con gli studenti </a> è un progetto didattico per primarie, medie e superiori arrivato alla sua 20esima edizione, che offre numerosi e interessanti spunti per continuare a esplorare il mondo insieme a distanza, mantenendo vivi partecipazione e desiderio di conoscere. Gli studenti iscritti al progetto partecipano a un campionato che comprende sfide creative nelle sezioni: “Studente Reporter”, “Gara della Didascalia”, “La Mia Foto”, “Prima Pagina” e “Il Mio disegno”. Oltre alle sfide, il portale offre agli studenti occasioni di lettura e confronto con testimonianze di loro pari, video lezioni d’autore, una raccolta di appuntamenti in collaborazione con Google in cui sono affrontati temi legati alle opportunità e alle criticità della comunicazione nel web e altre iniziative che mano a mano vengono aggiunte. Anche qualora il proprio Istituto non abbia aderito al progetto e quindi non ci sia possibilità per gli studenti di partecipare al campionato, ci interessa segnalare questo progetto e invitiamo gli insegnanti a navigare nelle sue molteplici proposte sia per riflettere sull’idea di apprendimento che lo anima, sia come possibile fonte di ispirazione per la didattica on line di questi giorni.<br /><br />La situazione attuale se da un lato ci impone di sospendere il giudizio, di fare epochè, azione necessaria per comprendere l'irrompere di questo nuovo evento non ancora comprensibile in tutta la sua portata di cambiamento, dall’altra ci offre la possibilità di esplorare nuove pratiche come quelle proposte da Repubblica@Scuola; per riflettere come la dimensione del gruppo, anche se connesso on line e non in presenza, sia centrale nell’apprendimento; per esplorare le potenzialità di spazi informali e tempi dilatati quali quelli domestici; per provare a procedere a costruire la conoscenza attraverso domande, sfide, esplorazioni; per provare a trovare senso nel quotidiano attraverso la sua documentazione; per legare attraverso la tecnologia, persone e memoria per restituire la testimonianza del quotidiano; per non fermarsi alla cronaca dei fatti ma immaginare nuovi significati attraverso rappresentazioni poetiche, rime, fumetti e narrazioni. <br /><br />In ultimo, in particolare, ci sta a cuore segnalare il progetto <a href="https://scuola.repubblica.it/blog/tema/esploratori-dellinatteso/">“ESPLORATORI DELL’INATTESO”</a> per sperimentare e esplorare la meraviglia nel quotidiano.</span>Maria Cristina Debenedettihttp://www.blogger.com/profile/08862547243992831105noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-24648310498195450922020-03-06T10:05:00.002+01:002020-03-06T10:34:04.989+01:00KEEP CALM AND SPEAK ENGLISH!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
In questi giorni, strani e privi di riferimenti, in cui anche noi insegnanti ci sentiamo u<span style="font-family: inherit;">n <span id="yui_3_10_0_1_1583483610926_210" style="background-color: white;">po</span><span style="background-color: white;">’ </span></span>smarriti, rincuora la possibilità di poterne approfittare, per approfondire il tema della didattica a distanza ed, insieme ad esso, esplorare le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono, per integ<span style="font-family: inherit;">rare <span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;">l’insegnamento </span>dal vivo. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Colgo allora<span style="font-family: inherit;"> </span></span></span><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">l'occasione</span></span><span style="background-color: white; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 13px;"> </span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">per condividere una ricerca, che conduco da diversi anni, sulle strateg<span style="font-family: inherit;">ie </span></span></span><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">più</span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"> </span> efficaci per integrare<span style="font-family: inherit;"> </span></span></span><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">l’insegnamento della lingua inglese, materia che a fatica e forzatamente viene imbrigliata nelle maglie disciplinari, in quanto lingua viva, strumento per giocare, per esprimersi e comunicare contenuti e pensieri, in modo alternativo al proprio, e quindi difficile da apprendere nelle poche ore settimanali a disposizione. In quanto lingua viva, necessita di essere fruita, frequentata e giocata <span style="font-family: inherit;">il </span></span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;">più </span><span style="background-color: white;">po</span></span><span style="background-color: white; font-family: inherit;">ssibile dai bambini e dai ragazzi. Per questo, insieme ad altri colleghi della mia scuola, ho costruito un ambiente online, chiamato<b> </b></span><a href="http://www.comprensivobosisio.it/apritisesamo/doku.php?id=topics-classi-prima-e-seconda" style="background-color: white; font-family: inherit;"><b>English Corner</b></a><span style="background-color: white; font-family: inherit;">, dove le varie classi possono trovare giochi, proposte, video e suggerimenti, per migliorare il proprio inglese da casa. Credo che possa essere particolarmente utile lo spazio dedicato ai</span><a href="http://www.comprensivobosisio.it/apritisesamo/doku.php?id=siti-web" style="background-color: white; font-family: inherit;"> siti web</a><span style="background-color: white; font-family: inherit;">, dove abbiamo raccolto le risorse che ci sono parse maggiormente interessanti, una fra tutte il meraviglioso sito del <b>British Council </b>che offre una piattaforma per</span><a href="https://learnenglishkids.britishcouncil.org/" style="background-color: white; font-family: inherit;"> KIDS</a><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> e una per </span><a href="https://learnenglishteens.britishcouncil.org/" style="background-color: white; font-family: inherit;">TEENS</a><span style="background-color: white; font-family: inherit;">, davvero accattivanti e coinvolgenti.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">Non ci resta allora </span><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white;">che continuare ad esplorare e sperimentare nuove strade, affinchè i nostri ragazzi si appassionino sempre <span style="font-family: inherit;">di </span></span><span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;">più </span></span><span style="background-color: white;">a</span></span><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> questa magnifica lingua</span><span style="background-color: white; color: #525252; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 13px;">! </span><span style="background-color: white; font-family: inherit;"> </span>Sara Rivahttp://www.blogger.com/profile/11633100975285833597noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-22556512001815827482020-03-03T15:13:00.000+01:002020-03-03T18:27:07.458+01:00Didattica a distanza<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<div dir="auto">
Cari insegnanti, nel <a href="https://drive.google.com/file/d/1dT1yyDd9-wcoPCla3knP-fVHfRzPzx0A/view?usp=sharing" rel="nofollow" target="_blank">Manifesto Una scuola</a> si parla di anche dei <i>linguaggi</i> della tecnologia e di come questi possano declinarsi al servizio di una didattica innovativa. </div>
<div dir="auto">
<br /></div>
<div dir="auto">
“In questa scuola la tecnologia si propone innanzitutto come ulteriore linguaggio intelligente a disposizione della ricerca, sempre in dialogo con i molti altri linguaggi dei soggetti. La tecnologia non si pone qui come panacea per la soluzione di problemi educativi, come in molti modelli futuristi senza radici, ma come strumento al servizio della documentazione e della trasformazione dei contesti, dei linguaggi e delle relazioni, con un pensiero critico e riflessivo sui problemi e i disagi che la sua rapida e irreversibile trasformazione impone in ogni contesto educativo, insinuandosi nelle maglie più strette delle relazioni tra bambini, adulti e ragazzi”.</div>
<div dir="auto">
<br /></div>
</div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
In questi giorni, fatti anche di scuole chiuse e di tempo per leggere, imparare, sperimentare nuove forme e nuove strategie, è possibile cercare su web i tantissimi strumenti già a disposizione degli insegnanti, per alimentare la didattica, anche a distanza. Senza pensare a processi di sostituzione dell'insegnamento dal vivo, si possono utilizzare come supporto e integrazione, soprattutto in questo momento di pausa. Un invito a cercare su Youtube, canali social, motori di ricerca web, i tanti siti, testi, video, presentazioni, mappe, esercizi e tanto altro materiale già esistente. Strumenti che possono essere condivisi con i vostri studenti, di tutte le età e possono essere utilizzati anche in modo creativo e personalizzato.</div>
<div dir="auto" style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
Buona ricerca e buona sperimentazione.</div>
</div>
francesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-8726252729765127612020-01-31T11:48:00.000+01:002020-01-31T11:49:39.249+01:00Terza edizione del Corso di Alta formazione Innovare la scuola - Università di Milano-Bicocca<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
Entro il 18 febbraio è possibile iscriversi al corso di Alta formazione Innovare la scuola, che quest'anno è alla sua terza edizione.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<div>
Il percorso intende rispondere al bisogno di innovazione manifestato dalla scuola, in particolar modo negli ultimi anni, proponendosi come un’occasione di riflessione, confronto e apprendimento in e tra contesti di innovazione scolastica, per educatori e insegnanti della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria.</div>
<div>
A partire dalla proposta pedagogica e didattica delineata nel Manifesto pubblicato con il nome di “Una scuola”, il percorso si propone di sollecitare e potenziare attraverso un approccio di apprendimento esperienziale competenze educative e didattiche utili per progettare e innovare gruppi, spazi e tempi, ambiti disciplinari e strumenti di documentazione e valutazione. In tal senso, il percorso affronta alcune metodologie didattiche attente alla trasformazione degli ambiti curricolari, come suggerito dalle più recenti indicazioni nazionali e internazionali, e alla promozione dello sviluppo delle competenze chiave.</div>
<div>
<br /></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmaNJQ8gfgKUOchEcJxs2nDmXxggAF8a2QOKUtJwck8lur-hX7GCqql4EodymV2LOxz2kxViMNP5N_v1L3Bjh0GTFtcVz4GSq4AbN79BMKFkIoZx-GlcycCE9b3ldpiTSVv25D0C-oPbbc/s1600/innovare+la+scuola_2020.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1132" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmaNJQ8gfgKUOchEcJxs2nDmXxggAF8a2QOKUtJwck8lur-hX7GCqql4EodymV2LOxz2kxViMNP5N_v1L3Bjh0GTFtcVz4GSq4AbN79BMKFkIoZx-GlcycCE9b3ldpiTSVv25D0C-oPbbc/s320/innovare+la+scuola_2020.jpg" width="226" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
Questo il calendario del corso, sempre con orario 15.00-19.00:</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
1, 15 e 29 aprile, 13 e 27 maggio, 10 e 24 giugno, 1 luglio, 16 e 30 settembre, 14 e 28 ottobre 2020.</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<div>
Il bando con le informazioni e le modalità di iscrizione si trova <a href="https://www.unimib.it/node/18549" target="_blank">sul sito www.unimib.it</a> e in particolare a pag. 10-11 di <a href="https://www.unimib.it/sites/default/files/master/bando_corsi_ii_sem_19-20_sito_7.pdf" target="_blank">questo documento</a>.</div>
<div>
</div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">
<br /></div>
</div>
francesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-21470901137446581922020-01-28T11:36:00.000+01:002020-01-28T11:36:48.304+01:00Presentazione del libro Una scuola possibile a Sondrio 08 febbraio 2020<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Sabato 8 febbraio 2020 alle ore 16.30 presso l'Istituto comprensivo Paesi Orobici, via Gianoli, 16 a Sondrio si discuterà di una scuola in trasformazione a partire dalla presentazione del libro <i>Una scuola possibile</i>, a cura di Francesca Antonacci e Monica Guerra, edizioni FrancoAngeli.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Sarà un'occasione per discutere intorno alle trasformazioni della scuola, come orizzonte di possibilità concreta a partire dal <a href="http://unascuola.blogspot.com/p/manifesto-per-una-scuola.html" target="_blank">Manifesto</a> e dalle diverse esperienze presentate nel libro.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgystoqsMwAR0kyXqYq0rHjMU16X6_1HjJaNkDWp_iKLaOeyX4Ut2QwWuMtu7ALdMyZAbxvEeo0fK5Lg81BMVUC9ymGhlIV3PFRD4usnFdrRVrRG7O3BXAzYxV55878cYu54syjOr3gvTij/s1600/una-scuola-possibile-2020.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgystoqsMwAR0kyXqYq0rHjMU16X6_1HjJaNkDWp_iKLaOeyX4Ut2QwWuMtu7ALdMyZAbxvEeo0fK5Lg81BMVUC9ymGhlIV3PFRD4usnFdrRVrRG7O3BXAzYxV55878cYu54syjOr3gvTij/s320/una-scuola-possibile-2020.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
francesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-28241051682161286362019-04-20T19:09:00.001+02:002019-04-20T19:09:22.518+02:00Contro i bambini. Memorie di una brava maestra<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUlqHTYWTj5oUsQx3cq1g1zlpGgQZDBSaAoaiNLMF8vLq_Z9MMkiwtaFz-1rcG_uLAAXEAfKIaShVPgdzpbbndXbMeNOjMXwcBOfX5rO6nWAZxnRljbFP4x6_O8PniJrUzkoG4Xx6cvNQ/s1600/Contro-i-bambini_CP-350x492.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="350" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUlqHTYWTj5oUsQx3cq1g1zlpGgQZDBSaAoaiNLMF8vLq_Z9MMkiwtaFz-1rcG_uLAAXEAfKIaShVPgdzpbbndXbMeNOjMXwcBOfX5rO6nWAZxnRljbFP4x6_O8PniJrUzkoG4Xx6cvNQ/s400/Contro-i-bambini_CP-350x492.jpg" width="283" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="margin: 0px; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">R. Santoro
(2019), <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Contro i bambini. Memorie di una
brava maestra</i>, Il Saggiatore, Milano</span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
</div>
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">È
stato emozionante trovarsi tra le mani i pensieri di una persona che ha affidato
al caso la possibilità che le sue ultime riflessioni potessero essere ritrovate
da qualcuno, o nessuno - eventualità che avrebbe comunque permesso all’autrice
di restare viva perché le sue pagine avrebbero potuto nutrire le termiti o fare da nido a qualche insetto peloso.</span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">È
stato emozionante seguire il filo dei pensieri e delle esperienze di una
vecchia insegnante che, per caso, ha intrapreso una professione che l’avrebbe coinvolta
e travolta per oltre quarant'anni, a cui avrebbe dedicato la vita.</span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">Condividiamo
uno dei suoi pensieri, a volte pungenti ma autentici, che problematizzano l’immaginario
dell’infanzia e aprono riflessività sulle teorie che, acriticamente e
perpetuamente, guidano le pratiche educative e scolastiche.</span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">“Amo
i bambini, nonostante il loro carattere irrequieto e tutti i problemi che danno
se tornassi indietro sceglierei comunque la strada dell’insegnamento.</span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; margin: 0px;">[…]
Ho sempre provato a mettermi sul piano dei bambini, a comprendere le loro
ragioni, a parlare la loro lingua. Ovviamente ho fallito, non per mia
incapacità ma in quanto era già in partenza una missione impossibile. La mente
di un bambino è una cosa senza forma, malleabile, nei loro pensieri c’è tutto e
il contrario di tutto continuamente. È impossibile riuscire a insegnargli qualcosa,
cercare di catturare la loro attenzione con gli avverbi e le tabelline è come
provare a fermare un fiume in piena con un ramoscello. Forse l’insegnamento in
sé è un grande errore, i metodi scolastici fanno acqua da tutte le parti e la
rigidità con cui ci si ostina a educare i bambini assomiglia a quella di un
militare nell’addestramento dei cani da fiuto. È che continuiamo a pensare a
loro come se fossero degli apprendisti adulti, e alla scuola come a un corso di
formazione per ottenere l’attestato dei grandi. Dovremmo cambiare tutto,
ripensare il sistema dal fondo, ma ormai sono troppo stanca per fare la
rivoluzione nel mondo” (pagg. 107-108).</span></div>
<div style="margin: 0px; text-align: justify;">
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike></div>
</span>
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><span style="font-size: small;"></span><b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike></td></tr>
</tbody></table>
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><br />Elisa Rossonihttp://www.blogger.com/profile/01545577164917672568noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-28918020492636216712019-02-13T15:14:00.001+01:002019-02-13T17:41:25.996+01:00Per una valutazione descrittiva, amplificante e poetica<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cosa significa valutare l'andamento scolastico? Quale relazione possibile esiste tra valutazione e documentazione dei processi di apprendimento? </span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Vi proponiamo la visione di un blob (già proiettato al Seminario <a href="https://www.facebook.com/events/568426800171138/" target="_blank">"Il sogno di una scuola"</a>), per provocare l'immaginario e le rappresentazioni che possediamo sulla valutazione scolastica, perchè percezioni e aspettative condizionano le possibilità di imparare, crescere, diventare.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/-LLq-3aPJS0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/-LLq-3aPJS0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">«La valutazione è una dimensione interpretativa, ha a che fare con il senso delle cose, che devono essere continuamente tradotte per essere comprese dai diversi attori in gioco. I bambini e i ragazzi nella scuola dovrebbero essere osservati, ascoltati, interpellati, valorizzati (Montessori, 1950), attraverso strumenti e occasioni permanenti: la documentazione dei progetti e dei processi è lo strumento che sostiene questa possibilità, a partire dal quale è poi possibile anche costruire le valutazioni. Ma anche gli insegnanti dovrebbero essere continuamente osservati e ascoltati, valorizzati attraverso strumenti e occasioni permanenti: la documentazione del loro lavoro dovrebbe andare di pari passo con quella degli allievi. Ogni insegnante dovrebbe dotarsi di strumenti di autosservazione, di descrizione delle proprie condotte per comprendere il proprio modo di lavorare e continuamente metterlo in relazione con le prestazioni dei propri allievi. Dovrebbero infine essere previsti permanenti momenti di osservazione reciproca, con occasioni di supervisione di gruppo. In questo senso, nella scuola non dovrebbero esserci valutazioni in voti, né in giudizi standardizzati per nessuno (Illich, 1968), ma valutazioni descrittive, amplificanti, poetiche, ricche (Antonacci, in Mottana 2009).»</span></div>
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">estratto dal manifesto di <a href="http://unascuola.blogspot.com/p/manifesto-per-una-scuola.html" target="_blank">Una scuola</a> un progetto di </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Francesca Antonacci e Monica Guerra.</span><br />
<br />Maria Cristina Debenedettihttp://www.blogger.com/profile/08862547243992831105noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-46678388690471022652018-12-24T18:20:00.001+01:002018-12-24T18:20:16.499+01:00Per una scuola che valorizzi le specificità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimfz0XafCBn_z6eFkK7ui69BMAzWodKeSmv6KIZ2qaIgYRdzLWJJh_Z8KW_XTA_H54TUocB1t2jgtI1lCKQxF6dDMhvTTKqi_RkytapWZBKYNcBGLCWn-CmPOReQSlepdWhCxysvlDXFk/s1600/Noi+Famiglia++%2526+V%25E2%2580%25ADita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1201" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimfz0XafCBn_z6eFkK7ui69BMAzWodKeSmv6KIZ2qaIgYRdzLWJJh_Z8KW_XTA_H54TUocB1t2jgtI1lCKQxF6dDMhvTTKqi_RkytapWZBKYNcBGLCWn-CmPOReQSlepdWhCxysvlDXFk/s640/Noi+Famiglia++%2526+V%25E2%2580%25ADita.jpg" width="640" /></a></div>
<br />Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-85084835192588946582018-10-12T17:16:00.004+02:002018-10-13T07:26:19.519+02:00Una scuola al Convegno Didattiche 2018<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Al Convegno Didattiche 2018 organizzato dal Centro Studi Erickson abbiamo portato, prima in plenaria e poi in un workshop, il nostro progetto di Una scuola.<br />
Grazie per l’invito, per la calda accaoglienza e l’interesse che ci avete mostrato.<br />
<br />
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<br />
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<br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvoftRg4k2ffQJ4vKSFOwrfZBEYmDlqDK2HF3tMXme6tz0l74BsWGtcmyZkRiZd9xPobb5ePEIzk8nxxCuW-pDajsDyCag12fY6N6UCNslh3UYGPl2znsihSSu0A759FJVSCEJnOnNfkTd/s1600/1ade93be-0e5f-450e-a584-4f41109ee005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="522" data-original-width="1403" height="119" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvoftRg4k2ffQJ4vKSFOwrfZBEYmDlqDK2HF3tMXme6tz0l74BsWGtcmyZkRiZd9xPobb5ePEIzk8nxxCuW-pDajsDyCag12fY6N6UCNslh3UYGPl2znsihSSu0A759FJVSCEJnOnNfkTd/s320/1ade93be-0e5f-450e-a584-4f41109ee005.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyJovTZGlEVkYE1VI3xp8KcJIXThOxv3k2mdqW7GpJFelY74NhIctDhAUZ-dzTK4J-8L1bopSyUiG72oAaERGUCBAsmiYYLSlAVn54PEu3VQl1NUvR_KN0x_fI3PfKlupDXnpOVi7uHPwM/s1600/IMG_8488.HEIC" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyJovTZGlEVkYE1VI3xp8KcJIXThOxv3k2mdqW7GpJFelY74NhIctDhAUZ-dzTK4J-8L1bopSyUiG72oAaERGUCBAsmiYYLSlAVn54PEu3VQl1NUvR_KN0x_fI3PfKlupDXnpOVi7uHPwM/s320/IMG_8488.HEIC" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKHnPCpDKbff9LRzdHewrzMiiCJfmQ8n4gMNZJjAuCC8Do9sRDPiDLgdn5Jl7_F0hYQP60gh79ldib8yvFTbdSysezPy1tWOoD6_vBrlx3m0pLqjH-ht8F8BFGH8dDauS15owNgxyfKKC8/s1600/IMG_8494.HEIC" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKHnPCpDKbff9LRzdHewrzMiiCJfmQ8n4gMNZJjAuCC8Do9sRDPiDLgdn5Jl7_F0hYQP60gh79ldib8yvFTbdSysezPy1tWOoD6_vBrlx3m0pLqjH-ht8F8BFGH8dDauS15owNgxyfKKC8/s320/IMG_8494.HEIC" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimiTkDXrcbPmdX8Q2HufprV1hcX_C9dO0eQcnsiyg9EBS9aTuxVgoPi-F04MBL0eBkR37E4xrA1HR6qNgrHVhZP3KSzgIBsnU9SXFdV7-Zm-bBfowDnegkHtIi2z9g0_xRdKpdM59s6MsQ/s1600/IMG_8485.HEIC" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimiTkDXrcbPmdX8Q2HufprV1hcX_C9dO0eQcnsiyg9EBS9aTuxVgoPi-F04MBL0eBkR37E4xrA1HR6qNgrHVhZP3KSzgIBsnU9SXFdV7-Zm-bBfowDnegkHtIi2z9g0_xRdKpdM59s6MsQ/s320/IMG_8485.HEIC" width="320" /></a></div>
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Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-16256645562860189122018-10-11T16:50:00.000+02:002018-10-13T07:25:09.039+02:00Una scuola possibile: il libro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Finalmente è arrivato: il libro edito da Franco Angeli che racconta il nostro Manifesto, le prime esperienze che ha originato, altre esperienze di scuole possibili.<br />
Una scuola possibile, grande o piccola, che non teme di trasformarsi.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtYNgk1zHW-kifypWp3j9RnsL7rPotDoXy9mAxzdhKYRYB33uuqQK5ijeKidio-bLCpnyzn9jM4G8G38walMeU7AeZNqRsPEcJ2YZnQI34Es8Hj1VJbxfu3y1_oSMwZm5MFBBzg64_bi9_/s1600/CoverUnaScuolaPossibile.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1197" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtYNgk1zHW-kifypWp3j9RnsL7rPotDoXy9mAxzdhKYRYB33uuqQK5ijeKidio-bLCpnyzn9jM4G8G38walMeU7AeZNqRsPEcJ2YZnQI34Es8Hj1VJbxfu3y1_oSMwZm5MFBBzg64_bi9_/s320/CoverUnaScuolaPossibile.PNG" width="239" /></a></div>
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<br />
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Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-61750618336957517182018-10-01T17:02:00.000+02:002018-10-13T07:24:38.835+02:00Il corso di formazione Innovare la scuola<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Torna il nostro corso di formazione sul progetto Una scuola.<br />
Dal 3 aprile presso l’Università di Milano-Bicocca, sei pomeriggi per discutere di un’altra scuola possibile.<br />
A breve le prime informazioni.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5iQLcDOh7Dk4o8F5mxz-91rPXBF-k-H5Drq4dgDu3uDzjfHH026lngaboRWQN_E6Cz9wfL6eYds6nvPCGT566U1-SeOJN4cW6dHFcdf84-cCiyncaXf9Ve52_srxk6S1MxBLF2rMhH5CM/s1600/CoverCorsoUnaScuola.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1141" data-original-width="1447" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5iQLcDOh7Dk4o8F5mxz-91rPXBF-k-H5Drq4dgDu3uDzjfHH026lngaboRWQN_E6Cz9wfL6eYds6nvPCGT566U1-SeOJN4cW6dHFcdf84-cCiyncaXf9Ve52_srxk6S1MxBLF2rMhH5CM/s320/CoverCorsoUnaScuola.JPG" width="320" /></a></div>
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Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-44045957923305172962018-06-20T22:26:00.001+02:002018-06-21T09:39:20.368+02:00Tra scuola e politica<div style="text-align: justify;">
Fare una scuola viva è un atto politico straordinario, perché è un esercizio di partecipazione continuo, una esperienza democratica tangibile, una possibilità di trasformazione per ciascuno, adulto o bambino, che vi prende parte.</div>
<div style="text-align: justify;">
A ognuno è chiesto continuamente di prendere posizione, di rinnovare l'adesione, di guardare a sè ma essendo capace di cercare il meglio per tutti. E questo costa fatica, è certo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando succede, però, ogni insegnante, ogni genitore, ogni bambino, trova il suo posto, si sente a casa, sa di poter dire e fare, abitando la scuola come luogo che gli appartiene.</div>
<div style="text-align: justify;">
E così riconosce il senso del suo impegno quotidiano in un progetto che può davvero cambiare le cose, permettendo a ognuno di dare il meglio che può.</div>
<div style="text-align: justify;">
Allora, come ha raccontanto una bambina, succede che "prima eri solo, poi sei un gruppo". E la scuola diventa davvero un posto dove crescere, come singoli e come comunità.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjp1cPE6ZNVVyy303pEeZsRjvgqrn9wIB2WXzCt-YXP-BjollAoEcMRTbd0LuNSxTvzDNQY8g_q7QIJZHp9rqa6SxJE17hiTEBFwUZvTZnlEVd4XexNWzToReFnMImud6aSKhpweyPaPg/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1076" data-original-width="1600" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjp1cPE6ZNVVyy303pEeZsRjvgqrn9wIB2WXzCt-YXP-BjollAoEcMRTbd0LuNSxTvzDNQY8g_q7QIJZHp9rqa6SxJE17hiTEBFwUZvTZnlEVd4XexNWzToReFnMImud6aSKhpweyPaPg/s400/5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmcnuliP1qeZkER3oi-rgVa0yUVuYRIM3LMcthY8wBnpK793SCbzkQ50zsLxeBhfwTM6X0N7IVnzebF3cKsTtwJRmH-WzJ6L_KtxqsGVUL2fgSlIhEuX-GyMZ4-lv1aK2o81tATkO0bXA/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1043" data-original-width="1600" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmcnuliP1qeZkER3oi-rgVa0yUVuYRIM3LMcthY8wBnpK793SCbzkQ50zsLxeBhfwTM6X0N7IVnzebF3cKsTtwJRmH-WzJ6L_KtxqsGVUL2fgSlIhEuX-GyMZ4-lv1aK2o81tATkO0bXA/s400/2.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYqq91tnVOC2wDnfkBbxdrraTJyN98VFQpcNCQPvCvUy0kkN_XLrzXoPMoswaUZjHdS2qJMQ627mKeXkSKrADyS8ifZ9YoJT63d2SSY2b_NTStG_0Hp54JPpUwMC-UXRdruNdgjz4mom0/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1266" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYqq91tnVOC2wDnfkBbxdrraTJyN98VFQpcNCQPvCvUy0kkN_XLrzXoPMoswaUZjHdS2qJMQ627mKeXkSKrADyS8ifZ9YoJT63d2SSY2b_NTStG_0Hp54JPpUwMC-UXRdruNdgjz4mom0/s400/3.jpg" width="316" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB869W8CVPnL8rhdvXldnAAdzAI1RJZfotUCiWPFkN1Af_4ljpObjip9q-Cd0dXqHVAYiyi0lJbqekyn1UlacSJWQbRCPCItGtQZYddrHj0NdpxkatCxmDChvdZWCYredYuvQFEZM-k9M/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB869W8CVPnL8rhdvXldnAAdzAI1RJZfotUCiWPFkN1Af_4ljpObjip9q-Cd0dXqHVAYiyi0lJbqekyn1UlacSJWQbRCPCItGtQZYddrHj0NdpxkatCxmDChvdZWCYredYuvQFEZM-k9M/s400/4.jpg" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrHnc7EnjMAtxhyphenhyphene6DQnPoevjjY8o15OWGXO6tObTbWlRRnRT0JxqouKl06gWrSZAwaTd_szKWNeZQ7oapT1Y2TJgO9M-uX4Z1-mz4sn-ZhoGLjy-YDeuv68apEpuLUL8p3TdR4Og2b0c/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1074" data-original-width="1600" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrHnc7EnjMAtxhyphenhyphene6DQnPoevjjY8o15OWGXO6tObTbWlRRnRT0JxqouKl06gWrSZAwaTd_szKWNeZQ7oapT1Y2TJgO9M-uX4Z1-mz4sn-ZhoGLjy-YDeuv68apEpuLUL8p3TdR4Og2b0c/s400/1.jpg" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo6hsCC5LfwkXl_MxubpqGWlbnnnItjRU6hdKVO_YTKE8kqjLwV3Eg5lw6hQfZ9D6XTOnG_Us4zmhg4FiFWUo4X3SZaE4Q0cEbi2WzODTqr28lhdNHuqLSAke8ZdA2mfatyekUiLHMI1g/s1600/6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo6hsCC5LfwkXl_MxubpqGWlbnnnItjRU6hdKVO_YTKE8kqjLwV3Eg5lw6hQfZ9D6XTOnG_Us4zmhg4FiFWUo4X3SZaE4Q0cEbi2WzODTqr28lhdNHuqLSAke8ZdA2mfatyekUiLHMI1g/s400/6.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
<br />Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-2049214154963657492018-01-24T22:41:00.001+01:002018-01-25T11:19:02.215+01:00Certe sere, Una scuola<div style="text-align: justify;">
Pensare una scuola diversa è un sogno bellissimo, di quelli che si coltivano per anni, studiando, lavorando, progettando.</div>
<div style="text-align: justify;">
Provare a farla è un impegno enorme, faticoso, incerto: tutta la bellezza che si desidera chiede un lavorio costante, un aggiustamento continuo, una paziente ma fervida attesa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lungo la strada ci sono inciampi, scoraggiamenti, dubbi, entusiasmi, tutti insieme, in un "caos primordiale" promettente, ma mischiato e scomposto, ogni volta da rimettere in fila.</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Poi arriva una sera come questa, in cui insegnanti e genitori si ritrovano per una riunione che non sembra una riunione, gli uni accanto agli altri a raccontarsi quel che sta accadendo, con i bambini al centro dei pensieri e una gran voglia di condividere cosa possa davvero significare offrire loro contesti in cui apprendere senza ansie da prestazione, senza voti a fare da motivazione estrinseca, senza omologazioni, ma per il piacere di capire, conoscere, imparare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una sera a nasi in su, a leggere tracce di documentazioni che raccontano percorsi, stili, domande di tutti e di ognuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una sera a far circolare emozioni buone intorno a parole - <span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">colloqui, </span>pagelle, compiti... - che spesso sono accompagnate da ben altri sentire.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
È in sere come queste che <span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">si fa tangibile </span>il sogno di una scuola diversa. Anzi, il sogno di un paese.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie a ciascun insegnante, a ciascun genitore, a ciascun bambino. Uno per uno.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Francesca e Monica</div>
</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKhGAs-LCnI3DQWzCag9JFjAdYzD38yW2xPZhgj5msjJmlYQCiSrGm8ut_pEU19gFhVTENF2ZJAZDl7JeI7H-xph93vBp-YEvefKDnRFbV-Zye-eKKzu3M7ZtfS9LjaDlTDh-gvPnAULY/s1600/IMG_0553.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1600" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKhGAs-LCnI3DQWzCag9JFjAdYzD38yW2xPZhgj5msjJmlYQCiSrGm8ut_pEU19gFhVTENF2ZJAZDl7JeI7H-xph93vBp-YEvefKDnRFbV-Zye-eKKzu3M7ZtfS9LjaDlTDh-gvPnAULY/s320/IMG_0553.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFTEAvlUMfQDUGxXSS0RONk4tnS9-lfJcqExAjU61IJj30hu8glyed3YVMYFt8fc0CehK-XQZeOfzO7zAv5iMs9ZPwZsgK_xAUVMmguOiFU2SJdORfMOgYpVj9A3TnKQHWLr8wjzMNIt0/s1600/IMG_20180124_184647.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFTEAvlUMfQDUGxXSS0RONk4tnS9-lfJcqExAjU61IJj30hu8glyed3YVMYFt8fc0CehK-XQZeOfzO7zAv5iMs9ZPwZsgK_xAUVMmguOiFU2SJdORfMOgYpVj9A3TnKQHWLr8wjzMNIt0/s320/IMG_20180124_184647.jpg" width="320" /></a></div>
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Monica Guerrahttp://www.blogger.com/profile/03186341657183183325noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-62179013243370214142017-09-16T15:01:00.002+02:002017-09-16T15:01:55.010+02:00La scuola dei miei sogni (E' realtà)<div style="background-color: white; color: #1d2129; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La scuola dei miei sogni è una scuola che mette al centro, per davvero, il bambino. E non le sue prestazioni.<br />La scuola dei miei sogni è aperta, fisicamente e ideologicamente. Nella scuola dei miei sogni non esistono voti, irreali etichette misuratrici di un'irreale oggettività. La scuola dei miei sogni è una scuola che apre le braccia alla soggettività, all'individualità, alla diversità. Nella scuola dei miei sogni i bambini non sono seduti ai banchi per sei ore al giorno, ma sono in continuo movimento, esploratori del mondo, del conoscere e di sé stessi.<br />Nella scuola dei miei sogni gli apprendimenti avvengono attraverso l'esplorazione, la ricerca, le domande, attraverso il "fare cose".<br />La scuola dei miei sogni vive di tempi distesi, dilatati, perché nella scuola dei miei sogni non c'è motivo di inseguire un programma (addobbato a "Programmazione didattica") che detta il cosa e il quando da troppo tempo.<br />Nella scuola dei miei sogni si ride molto.<br />La scuola dei miei sogni è un ambiente famigliare, dove le famiglie, per l'appunto, sono viste come qualcuno con cui darsi la mano, e non come dei disturbatori da tenere più lontano possibile.<br />Nella scuola dei miei sogni i bambini sono valutati attraverso lettere, racconti, sguardi, osservazioni; e anche i genitori entrano in gioco nella valutazione dei figli, con uno sguardo diverso, nel rispetto dei ruoli.<br />Nella scuola dei miei sogni si impara la matematica andando al mercato, l'italiano incontrando persone, la geografia muovendosi per la città.<br />Nella scuola dei miei sogni non si fa il catechismo.<br />La scuola dei miei sogni non prevede classi rigide, ma gruppi di lavoro aperti, fluidi, in cui gli insegnanti accompagnino, rilancino o lancino questioni, facciano da supporto e guida, ma non facciano in nessun modo credere che il sapere sia così come qualcuno lo dice.<br />Nella scuola dei miei sogni si insegna ad avere cura dell'ambiente, quello della scuola e quello naturale, e per farlo, semplicemente, lo si vive.</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxeFzCaKKoqN5AcuWftVNUkUHFdQWHPRSk2wzphu-_UXfqM4wdJncpwH7bcPb5AsyFFq5wBZsmiy9Rlm3iXW8SjvTuZIpKDGxjoFRbyT2Qwp6LKVKvzhFdL6jhXLdkQDsCT1XxiVy9ydQ/s1600/WhatsApp+Image+2017-09-16+at+11.52.29.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="898" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxeFzCaKKoqN5AcuWftVNUkUHFdQWHPRSk2wzphu-_UXfqM4wdJncpwH7bcPb5AsyFFq5wBZsmiy9Rlm3iXW8SjvTuZIpKDGxjoFRbyT2Qwp6LKVKvzhFdL6jhXLdkQDsCT1XxiVy9ydQ/s320/WhatsApp+Image+2017-09-16+at+11.52.29.jpg" width="179" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; margin-bottom: 6px;">
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<div style="background-color: white; color: #1d2129; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Nella scuola dei miei sogni le regole sono condivise e proposte dai bambini stessi.<br />Nella scuola dei miei sogni la fatica e la noia sono formative, perché piene di senso.<br />Nella scuola dei miei sogni si ride molto (l'ho già detto?).<br />Ogni bambino, della scuola dei miei sogni, ha sempre con sè mantella e stivali, perché se piove un poco sarà ancora più divertente l'esplorazione.<br />Nella scuola dei miei sogni non esiste il "sussidiario", ma si leggono libri "veri". O si costruiscono.<br />La scuola dei miei sogni è pubblica.<br />All'intervallo, nella scuola dei miei sogni, si può giocare a calcio.<br />Nella scuola dei miei sogni esistono le frustrazioni, ma ognuno è accompagnato a superarle.<br />Nella scuola dei miei sogni i compiti a casa sono quelli di rivivere, sotto uno sguardo diverso, esperienze e scoperte fatte a scuola, semplicemente raccontando o giocando, con mamma e papà.<br />La scuola dei miei sogni è un luogo di accoglienza, un luogo caldo, di amicizia, di gioia e di rilassatezza. E' un luogo dove si ride, si piange, si litiga, si fa la pace.<br />Ci si emoziona.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; margin-top: 6px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La scuola dei miei sogni ho in qualche </span></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "Trebuchet MS", sans-serif;">modo contribuito a farla nascere e a renderla realtà. E da qualche giorno, grazie al cielo (chiamiamolo "cielo"...) ho la possibilità di lavorarci.</span><div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; margin-top: 6px;">
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sono fortunato.</span></div>
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<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L.T.</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15353748987443275943noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-55928561224755099962017-06-30T19:04:00.001+02:002017-06-30T19:04:28.809+02:00Esplorazioni e condivisione nella presentazione di Una Scuola ai genitori<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Lunedì, 26 giugno, con trepidazione le ricercatrici, le tirocinanti, gli insegnanti, la dirigente e tutto il personale della scuola aspettavano i genitori dei 59 bambini iscritti alla classe prima della scuola primaria IV novembre a Varese.<br />
In un grande cerchio abbiamo presentato il progetto di innovazione scolastica che partirà a settembre, raccontando la nostra passione e le nostre proposte raccolte nel <a href="https://drive.google.com/file/d/0B2E6nHUPvd6qUG5zRjdqaUhfTVk/view" target="_blank">Manifesto per Una scuola</a>.<br />
Dopo una breve presentazione abbiamo attivato tutto il gruppo in una esplorazione collettiva che ha scompaginato l'immaginario della "riunione genitori" e ha messo in moto energie, idee e curiosità di tutti i presenti.<br />
Si sono formati piccoli gruppi di famiglie che hanno affrontato il temporale imminente per cercare in giardino "piccole meraviglie", o "strumenti di misura", o "oggetti che suonano" e per costruire piccoli musei con gli oggetti trovati, indicando per loro storie, collegamenti, descrizioni.<br />
Abbiamo poi raccolto le loro storie e i loro progetti, tutti stupefacenti, intercettando anche sorrisi e una sensazione diffusa di benessere, e tutto questo A SCUOLA!<br />
Grazie genitori, grazie insegnanti, personale non docente e dirigente, grazie per questo inizio così carico di bellezza.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0-sLLC58zBYBN1ZBtCfTH7FysFADdUjiTrwaBseoX3UY0SxbMh5haYkBSrz_0a-WRHRNMNNkZcRvpOLBdQ22b2JWqLOA__sg0DMgfBbCRIsF8BLbK0DXwKcmApmKuDjSGan2kyG8lOrHl/s1600/IMG_20170626_185159.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0-sLLC58zBYBN1ZBtCfTH7FysFADdUjiTrwaBseoX3UY0SxbMh5haYkBSrz_0a-WRHRNMNNkZcRvpOLBdQ22b2JWqLOA__sg0DMgfBbCRIsF8BLbK0DXwKcmApmKuDjSGan2kyG8lOrHl/s320/IMG_20170626_185159.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipdN3qa0Dl9vNz8424S0te3bjx2y0SPsaNlbS022lc7F6Mc6lw7STxUmmlAcy527UCD6nl2M48J_HnfvzyARS6x9C85rrhMGK83zeBTRQQFCCAUsUoceXapmkz00oMLzFyEt7wq2Y11fGq/s1600/IMG_20170626_181604.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipdN3qa0Dl9vNz8424S0te3bjx2y0SPsaNlbS022lc7F6Mc6lw7STxUmmlAcy527UCD6nl2M48J_HnfvzyARS6x9C85rrhMGK83zeBTRQQFCCAUsUoceXapmkz00oMLzFyEt7wq2Y11fGq/s320/IMG_20170626_181604.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio1ztkERg4ITd2wv94UOOpMAE22f-P0v8eGxfSvhjxbBnuvpFbuchKubYTW0YghRXZjY2h6gE1War8OowEKNF3zgIqhmc9b1dLndj2Gx_LbbpHIKHVNYxV8peKPme0USFGOjGCPbLT_7WW/s1600/IMG_20170626_182300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio1ztkERg4ITd2wv94UOOpMAE22f-P0v8eGxfSvhjxbBnuvpFbuchKubYTW0YghRXZjY2h6gE1War8OowEKNF3zgIqhmc9b1dLndj2Gx_LbbpHIKHVNYxV8peKPme0USFGOjGCPbLT_7WW/s320/IMG_20170626_182300.jpg" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3b8Nby3zMTaiINlugBAgDnM4f5VlvMWoYS62BNneUEjhJ-r1DSOHqqLUYHqP9uZeWX6R1a2knaFS4bEC8e6DNDNjHdopPYKVqY2TmVSdaBqowwHvbGGf_I1xSzpKG2EBGauF6e2N85y9v/s1600/IMG_20170626_182313.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3b8Nby3zMTaiINlugBAgDnM4f5VlvMWoYS62BNneUEjhJ-r1DSOHqqLUYHqP9uZeWX6R1a2knaFS4bEC8e6DNDNjHdopPYKVqY2TmVSdaBqowwHvbGGf_I1xSzpKG2EBGauF6e2N85y9v/s320/IMG_20170626_182313.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsLtj3t8o2cnGUMLfVQJHhzLpHKQHa9CiVi6bPmhdYtgkLmyqC2zIaR7izIVy6ylnf2prLC07MQrJLJsheaslksE3uPe5AHX9xMB5CzkSfYIaXfDBxFa0w2Yw9GjC1WHPrbIM30eyYeoo0/s1600/IMG_20170626_180322.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsLtj3t8o2cnGUMLfVQJHhzLpHKQHa9CiVi6bPmhdYtgkLmyqC2zIaR7izIVy6ylnf2prLC07MQrJLJsheaslksE3uPe5AHX9xMB5CzkSfYIaXfDBxFa0w2Yw9GjC1WHPrbIM30eyYeoo0/s320/IMG_20170626_180322.jpg" width="320" /></a></div>
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francesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-15398116273109846242017-06-29T07:43:00.000+02:002017-06-30T09:03:26.576+02:00Il cerchio dei pensieri e la scrittura liberata<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6sHKPlagB-tQ_rq8R7QK8xiZqf5WHRVw8FjxkO5qwSsbymC5_PPoq4MP0kPqITn4l9l5MoSOhrVto_gQ_tuiw_9qSEFhmUrE6OaDu4qR78Fm5K7vO-NBTr74iA374flPOxS09ujCeB7Cn/s1600/pensieri+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6sHKPlagB-tQ_rq8R7QK8xiZqf5WHRVw8FjxkO5qwSsbymC5_PPoq4MP0kPqITn4l9l5MoSOhrVto_gQ_tuiw_9qSEFhmUrE6OaDu4qR78Fm5K7vO-NBTr74iA374flPOxS09ujCeB7Cn/s320/pensieri+3.jpg" width="320" /></a></div>
I pensieri dei bambini sono fragili e sottili, spuntano e magari muoiono subito, prima ancora di riuscire ad afferrare una forma; occorre dare loro terreno, saperli condurre, farli germogliare, soprattutto mettersi in ascolto. E' con questo desiderio che sono nati il quaderno dei pensieri, ma soprattutto i “dieci minuti” di ogni mattina: tempo breve ma prezioso, sottratto alla frenesia delle giornate, al fare delle attività, ma liberato anche dalla correzione, dalla valutazione e da ogni forma di giudizio da parte dell’adulto. Un tempo a scuola fuori dalla scuola. Un tempo solo per stare in compagnia dei propri pensieri e per aiutare il pensiero a nascere.<br />
Una parola: si apre una grande finestra di cartone appesa in classe ed appare la parola della settimana. Sono parole che spuntano dal quotidiano dei bambini o magari parole con cui le insegnanti gettano un amo per vedere cosa succede nella testa di ciascuno. Ogni parola in sé è potente; alcune più di altre muovono i pensieri dal nostro vissuto: ci sono parole più calme, altre più seducenti; alcune sono molto scomode...Parole come promessa, spazio, tempo, amicizia, terra, viaggio, paura, capo, barare, squadra, perdere, regola, pace, fiducia, tristezza, albero, sbagliare, dono, speranza, fortuna, trasformazione, scuola.<br />
<div align="JUSTIFY" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs2PPYa9YeL617-YOxBk1DVRdeAtcaAcItX9e3HxlSN4dPKhUVE2JueB_gXKrnU269bPq7ejeMqJf2PVOALV6z4h6f4Fwx_X_oWWT8hEVuu6WPobPlqlsAo8GRcQUJpSCnepYahaDKgLX2/s1600/pensieri.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; font-family: "trebuchet ms", sans-serif; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs2PPYa9YeL617-YOxBk1DVRdeAtcaAcItX9e3HxlSN4dPKhUVE2JueB_gXKrnU269bPq7ejeMqJf2PVOALV6z4h6f4Fwx_X_oWWT8hEVuu6WPobPlqlsAo8GRcQUJpSCnepYahaDKgLX2/s320/pensieri.jpg" width="320" /></a></span><br />
I pensieri dei bambini hanno tante forme: la parola è solo l'inizio. Alcune parole trasformano i pensieri in storie, altre in ricordi; ci sono parole che danno il via a riflessioni, altre sono la chiave perchè il pensiero si faccia opinione argomentata “Io la penso così, perchè...”.</div>
<div align="JUSTIFY" lang="zxx" style="line-height: 0.18cm; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span>
A questo momento di scrittura libero e avalutativo, si è aggiunto il richiestissimo e prezioso momento dell'agorà. Basta la parola e i banchi non servono più, le sedie si spostano e si forma un cerchio, quadernetti alla mano ed in testa il pensiero che si è deciso di voler condividere. In cerchio, per ascoltare i pensieri che una stessa parola ha suscitato in ciascuno: per aggiungere, chiedere, precisare ma anche dissentire o riconoscersi d'accordo. <br />
<br />
E all'insegnante non resta che farsi spettatore, prendere appunti e assistere, spesso sbalordito, al nascere dell'opinione umana.<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: xx-small;">“Le parole aprono un mondo fantastico pieno di significati. Un mondo fenomenale da esplorare.”<br /><br />" Dai mattoni delle parole alla casa dei pensieri" <br /><br />“Le parole fanno uscire dalla testa frasi che servono per spiegare cose che noi vogliamo dire ai nostri amici. Ci spuntano dalla testa e noi le diciamo ad amici che conosciamo.”</span><br />
<div>
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span>
<span style="font-size: xx-small;">“Le parole sono come l'ossigeno per vivere”<br /><br />“Alcune parole sono molto dolci e servono a conoscersi e farsi degli amici.”</span></div>
<div>
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span>
<span style="font-size: xx-small;">“Dietro ad ogni parola c'è un mondo dove, con quella parola, ti si spiega cosa puoi fare...Le parole servono a questo, a farti capire che cosa succede nel mondo, cosa vedi e cosa provi nella tua vita.”<br /><br />“Le parole illuminano il cuore e quest'anno ne abbiamo scritte tante.”<br /><br />“Grazie alle parole puoi andare ovunque... Come se dici 'giocare' e nella tua mente stai già giocando. Il mondo delle parole è senza limiti, infinito, enorme...Quindi dobbiamo continuare a scrivere per stimolare l'intelligenza.”<br /><br />“Le parole servono a scoprire un mondo nuovo.”<br /><br />“Scrivere sulle parole non è facile, ma ogni parola serve per esprimerti e far capire agli altri i tuoi pensieri. Ogni pensiero, ogni significato, ogni parola ti fa capire cosa pensano gli altri. La parola è qualcosa che dici, pensi, ami.”<br /><br />“Le parole sono divise in belle, così così, brutte, parolacce. Fanno una frase e a gigantesca velocità entrano nella mia testa e, man mano che dico le parole, il mio cervello si collega al mondo.”</span><br />
<span style="font-size: xx-small;"><br /></span>
<div style="text-align: right;">
(Dai pensieri dei bambini)</div>
</div>
</div>
Sara Rivahttp://www.blogger.com/profile/11633100975285833597noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-65188961283460718562017-04-26T14:38:00.000+02:002017-04-26T14:39:43.771+02:00Tre giorni senza zaino e un Pianeta da salvare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxSR-XYaJ7y3scRw5f6xuRlkH81N1IKvVXc86bgCGtjMAO8M0bsGIY2vyPa9Qg6t1I8bOp2xrW4oO2cwjZl_ShUjKcMvO6RRSsuvJm1fx3II-9v0b4B0Nzraw5nRvhuaQs9dT78jSr_Lg/s1600/tregiorni1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxSR-XYaJ7y3scRw5f6xuRlkH81N1IKvVXc86bgCGtjMAO8M0bsGIY2vyPa9Qg6t1I8bOp2xrW4oO2cwjZl_ShUjKcMvO6RRSsuvJm1fx3II-9v0b4B0Nzraw5nRvhuaQs9dT78jSr_Lg/s320/tregiorni1.jpg" width="320" /></a></div>
Prendi tre giorni di scuola, senza zaino e senza classi. Gruppi di bambini, misti per età, alla scoperta di come meglio abitare e custodire il Pianeta di cui siamo ospiti. Tre giorni per esplorare la speleologia, le scienze naturali e la geologia...Come? Grazie a degli esperti di queste discipline, ma anche agli insegnanti che si sono messi in gioco con i loro alunni, in laboratori, giochi e piccole grandi avventure. Un piccolo assaggio, per i maestri e i bambini della Scuola Primaria 'Calvino' di Bosisio Parini, di un modo nuovo di vivere la scuola e di sperimentare l'emozione della conoscenza.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />Sara Rivahttp://www.blogger.com/profile/11633100975285833597noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-8014099427547783652017-04-23T18:34:00.001+02:002017-04-23T18:35:44.565+02:00La educación prohibida<div style="text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg73jMfuY4YNpMZnu3PRH85KMW-sfLowGbrR2g1o0C0E1b5YaxrGAZgmZS6TK0-vDHoQAatJPLA7MaFaXza-Klr2bWWFycRa9ub_4EKEinVWZ_WL4viudw4QwD2cQvXWeOyYrW1sAx5lIU/s1600/poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg73jMfuY4YNpMZnu3PRH85KMW-sfLowGbrR2g1o0C0E1b5YaxrGAZgmZS6TK0-vDHoQAatJPLA7MaFaXza-Klr2bWWFycRa9ub_4EKEinVWZ_WL4viudw4QwD2cQvXWeOyYrW1sAx5lIU/s320/poster.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">“Fino
a che punto la scuola ci aiuta a svilupparci individualmente e collettivamente?”<o:p></o:p></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Le
scuole sono luoghi di crescita personale o luoghi di addestramento per “un
futuro liceo, l’università, il lavoro? E dopo per cosa?”<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">“In
cosa consiste una buona educazione? Nell’ottenere che la maggior parte dei
bambini superi gli standard di qualità?” Nell’ottenere un voto, un numero, una
faccina, un giudizio che confermano il ruolo di "riempitori di teste" dei maestri
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e annullano la potenzialità, la creatività
e l’individualità di ogni bambino?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">“Quanto
ricordiamo di quello che ci hanno insegnato nella scuola primaria? Quanto
ricordiamo dei contenuti che ci hanno insegnato nella scuola media?”<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché
limitiamo, condizioniamo, ordiniamo e puniamo il naturale processo del bambino di
scoperta, investigazione, azione, esperienza, gioco, piacere che consentono un
apprendimento autentico?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Come
siamo arrivati a confondere e etichettare l’unicità di un bambino come una
malattia?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché
ogni lunedì mattina la maggior<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>parte dei
bambini, e degli insegnati, si sveglia con il pensiero tormentato dalla noia di
dover andare a scuola e di dover trascorrere otto ore sottoposti a conoscenze che
non li interessano?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché
la scuola è ermeticamente chiusa al mondo esterno e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alla natura?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché
frammentiamo il sapere, gli spazi e i tempi parcellizzando e smembrando l’esperienza
integrale del conoscere che inevitabilmente coinvolge corpo, mente e cuore?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">“Qual
è lo scopo dell’educazione? Imparare? Imparare cosa? Nozioni? Oppure sviluppare
delle capacità umane che si sviluppano solamente nella relazione con l’altro,
nel tempo, nel procedimento, nel fare, nel comunicare, nel guardare e
riconoscersi, nell’amore?”<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché
continuiamo indefessi a perpetuare pratiche disciplinanti e omologanti utili al
nostro sistema efficientistico- produttivo?<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché
continuiamo a fare le cose così come sono sempre state fatte?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"></span> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/UEgeclH3kyo/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/UEgeclH3kyo?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">
Sono solo alcune delle domande che il documentario</span><span style="font-family: "calibri";"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La
educación prohibida, </span></i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">realizzato nel 2012 da un <a href="http://educacionprohibida.com/">collettivo di cittadini e associazioni in Argentina</a><i style="mso-bidi-font-style: normal;">, </i>ha il
coraggio di porre a chiunque si occupi di educazione.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Domande
urgenti e necessarie che stimolano riflessività critica e consapevolezza
rispetto alle teorie e pratiche di educatori e insegnanti sulla
scena formativa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Domande
che non hanno la pretesa di trovare una risposta univoca, una ricetta magica o
una nuova pedagogia per risolvere e conchiudere l’insolubile complessità dell’esperienza
educativa ma invitano a “scrollare la testa” dalle idee fossilizzate e preconcette
per rinnovare il nostro sguardo sull’educazione e pensare nuove forme di apprendimento.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Allora perché non
ricominciare da capo?<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<o:p><span style="font-family: "calibri";"> </span></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
Elisa Rossonihttp://www.blogger.com/profile/01545577164917672568noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-27778825459943160802017-04-05T18:35:00.000+02:002017-06-30T18:41:24.688+02:00Inizia la formazione insegnanti di Una scuola, a San Fermo a Varese<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Il manifesto di Una Scuola prende forma nelle parole e nei desideri degli insegnanti che avvieranno il progetto di innovazione scolastica a Varese. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Con questo primo incontro, in un tiepido pomeriggio di aprile, prende il via il percorso formativo con un gruppo di insegnanti della scuola IV novembre di San Fermo a Varese.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Monica Guerra e Francesca Antonacci, con Rosy Violi, Luca Tondini e una dozzina di loro colleghi si trasferiscono in giardino per attivare il percorso che porterà il Manifesto Una scuola a diventare un progetto concreto di sinergia tra ricerca e formazione. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Ricerca partecipata all'aperto! Si inizia fuori.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Buon lavoro al gruppo!</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqIDCtux6pTK38E9SqeMwSFzI765Xig2nIss7_7kIvAmWcuFoEsHI0cvR38MDILIJr8Sv1BhkRvE1ONrkPEZC8O0KcWtCmmn5Gec8zg72bM0xgGcQ6C8PGA9sTWjwxeiyFfBSkYqiT9Yuj/s1600/Unascuola.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="584" data-original-width="960" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqIDCtux6pTK38E9SqeMwSFzI765Xig2nIss7_7kIvAmWcuFoEsHI0cvR38MDILIJr8Sv1BhkRvE1ONrkPEZC8O0KcWtCmmn5Gec8zg72bM0xgGcQ6C8PGA9sTWjwxeiyFfBSkYqiT9Yuj/s320/Unascuola.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
francesca antonaccihttp://www.blogger.com/profile/03450528268430399471noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9211493795181708875.post-54169552527279526842017-03-10T15:25:00.002+01:002017-03-10T15:38:56.131+01:00Spazi edificati edificanti per l'individuo e la collettività<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Proponiamo una raccolta di immagini di spazi dedicati all'apprendimento, (e una canzone) per riflettere sulle condizioni necessarie per definire una comunità di apprendimento e indagare su come spazio e cose inducano nei corpi posture e movimenti e nelle menti libertà o conformismo.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">A volte si può educare attraverso le parole, sempre si educa attraverso lo spazio e le cose. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ci sta a cuore la relazione tra pedagogia e architettura perché come sostiene Claudio Mustacchi (2002) la forma architettonica va compresa come enunciato pedagogico a tutti gli effetti, che contiene e veicola contenuti, accanto a tutte le altre forme discorsive: verbali, corporee, prossemiche ecc.</span><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFEeVAQTfKZLAqo0Cex3p2qnDj7h1bCVey1LMBPQyiJZpaWKrYv_UH1DInzOruQgcwORX-uNdXX13SCTz8I11SDod4DowG1BKJtb1dzSBC38u5CQU8WVz-R4SHm5ibq1FXpwKJBrbjBmg/s1600/i-400-colpi960.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFEeVAQTfKZLAqo0Cex3p2qnDj7h1bCVey1LMBPQyiJZpaWKrYv_UH1DInzOruQgcwORX-uNdXX13SCTz8I11SDod4DowG1BKJtb1dzSBC38u5CQU8WVz-R4SHm5ibq1FXpwKJBrbjBmg/s320/i-400-colpi960.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">François Truffaut, I 400 colpi. 1959</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrHl813v_5A2QRGSJZ8Q3rcBPoToasbBVt61AVtIET5gcHo891NjDlMEyFEVIIvRTkNJ3oPOBENKd_VS-301syYX8HZjY6mwcygj1JrUmI1QhweSINc5MuzhIXe79-oDpEugvwJNywpVc/s1600/piccolonicolaseisuoigenitori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrHl813v_5A2QRGSJZ8Q3rcBPoToasbBVt61AVtIET5gcHo891NjDlMEyFEVIIvRTkNJ3oPOBENKd_VS-301syYX8HZjY6mwcygj1JrUmI1QhweSINc5MuzhIXe79-oDpEugvwJNywpVc/s320/piccolonicolaseisuoigenitori.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Laurent Tirard, Il piccolo Nicolas e i suoi genitori. 2010</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0Ww0e81zW7ToufZR4KZP3MNd70B9zdx7RyJDvQSX3ny_peNFYZRD40LFF9kiFfsvBk2t9QjgE8qNe0EokbafXxabvSx5UHst220xbH003VMc6PvnygRpFbWpaD5EYqIxG63-IoOJPoI/s1600/orwell.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY0Ww0e81zW7ToufZR4KZP3MNd70B9zdx7RyJDvQSX3ny_peNFYZRD40LFF9kiFfsvBk2t9QjgE8qNe0EokbafXxabvSx5UHst220xbH003VMc6PvnygRpFbWpaD5EYqIxG63-IoOJPoI/s320/orwell.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Michael Radford, Orwell 1984. 1984</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW0N4aNWlt-7YuikOLz_n4n5_r84EeslSEQkeQwEZohgNbfGqsIFoTZimd7sNE92W0i_ziSVfWKCXxl1nPk0bCipNKRItp0vf4DicdyG2CMOq7f7P_YpDgxzBij3g-xzgEw5oadyqXRBM/s1600/B7AFBE05-48EE-41EE-A5E7-B0A99A92618A-219-00000012ADFC80E3_tmp.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW0N4aNWlt-7YuikOLz_n4n5_r84EeslSEQkeQwEZohgNbfGqsIFoTZimd7sNE92W0i_ziSVfWKCXxl1nPk0bCipNKRItp0vf4DicdyG2CMOq7f7P_YpDgxzBij3g-xzgEw5oadyqXRBM/s320/B7AFBE05-48EE-41EE-A5E7-B0A99A92618A-219-00000012ADFC80E3_tmp.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Henri Cartier-Bresson<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Et8eiLURIFk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Et8eiLURIFk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Edoardo Bennato, In fila per 3 </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
dall'album I buoni e i cattivi. 1974</div>
</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx8cCVaMenhkpln_U8GFICCeP1BGQpTZAqiKMxTVS0UsTsiY_pzcKSMXbDix7PF7EpGIHcGHoLML5QDgD2GkanlWXHrMIslNW91llFrMD2SU-JdOgwGFgBCjL5Vs7_4ATwB0Nwkfliypw/s1600/Copia+di+Cattelan+Maurizio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx8cCVaMenhkpln_U8GFICCeP1BGQpTZAqiKMxTVS0UsTsiY_pzcKSMXbDix7PF7EpGIHcGHoLML5QDgD2GkanlWXHrMIslNW91llFrMD2SU-JdOgwGFgBCjL5Vs7_4ATwB0Nwkfliypw/s320/Copia+di+Cattelan+Maurizio.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Maurizio Cattelan, Charlie don't surf. 1997</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqYOwycpIIOCXlLbUSwyPxqUcirMm6mttFNVMJVJPGv4lNr-a11vc8Yp8QNevacRiS7hwlygl5x7cK3u-pSM6DWPvvP5vFrBZuoMBtwTojJwAUBUJeQ3oIwI7rFHTebV-nVt6Js-a8DCI/s1600/Arancia-Meccanica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqYOwycpIIOCXlLbUSwyPxqUcirMm6mttFNVMJVJPGv4lNr-a11vc8Yp8QNevacRiS7hwlygl5x7cK3u-pSM6DWPvvP5vFrBZuoMBtwTojJwAUBUJeQ3oIwI7rFHTebV-nVt6Js-a8DCI/s320/Arancia-Meccanica.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stanley Kubrick, Arancia meccanica. 1972</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPy1VNQv-MVPD26o3GqGWicApMawR3-F2_DHxW-ko4hbh_FvlEoHBMJBZA9VhKLn871pA4Jv0hxSUOY1bdak-FoB5TX6SnOvHNpjBm45B8-yVLUeNkFwwUSFEkEw7MLYerhv3oB9ufTlk/s1600/last-emperor-blu-ray1-e1413492216488-1140x564-1024x507.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPy1VNQv-MVPD26o3GqGWicApMawR3-F2_DHxW-ko4hbh_FvlEoHBMJBZA9VhKLn871pA4Jv0hxSUOY1bdak-FoB5TX6SnOvHNpjBm45B8-yVLUeNkFwwUSFEkEw7MLYerhv3oB9ufTlk/s320/last-emperor-blu-ray1-e1413492216488-1140x564-1024x507.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bernardo Bertolucci, L'ultimo imperatore. 1987</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfLakA4y79Yr2eXuSyJBP_fJF1N1haLC6GMjfj9srK8LG2gVrkP5TRj7pkSPI3I0nXWHqnAt5P07KL1FLjFM_Hf6nJjvlyT2akcyV1rfHGsBloSBkrnlMBVvgv9elM6pvUbsVKz-qrfXM/s1600/scuola+atene+Sanzio_01.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfLakA4y79Yr2eXuSyJBP_fJF1N1haLC6GMjfj9srK8LG2gVrkP5TRj7pkSPI3I0nXWHqnAt5P07KL1FLjFM_Hf6nJjvlyT2akcyV1rfHGsBloSBkrnlMBVvgv9elM6pvUbsVKz-qrfXM/s320/scuola+atene+Sanzio_01.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Raffaello Sanzio, Scuola di Atene. 1509-1511</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCXMQhpnSpkIUsGpIQ6FZUzA5dPdwBU6HrzAZt1z4NJWRaCuKinbi4EIT7RoiYB4XCo9kYItR3ZDa-s6_1ZRXdP2sJJDdFD7QvcbuMn9DJ4oxsh_65lxvmdlhY6YxPnIJvsi4lx5HaoHA/s1600/1-fellini-img_1320.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCXMQhpnSpkIUsGpIQ6FZUzA5dPdwBU6HrzAZt1z4NJWRaCuKinbi4EIT7RoiYB4XCo9kYItR3ZDa-s6_1ZRXdP2sJJDdFD7QvcbuMn9DJ4oxsh_65lxvmdlhY6YxPnIJvsi4lx5HaoHA/s320/1-fellini-img_1320.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Federico Fellini, 8½. 1963</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT0bfVtbPAlHXzF0GJ1Plurc45ltFW-eSvSeUgfpA7bFZAQeWRTgiLhkCeA0Ag0C9nGT83lcu5r2OAcIO-16fSMFTc0URNQTmPrXbDg6fIHcKq3bvVA0JAKD0WVrepczWl8s4bpBynF8U/s1600/cocoon.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT0bfVtbPAlHXzF0GJ1Plurc45ltFW-eSvSeUgfpA7bFZAQeWRTgiLhkCeA0Ag0C9nGT83lcu5r2OAcIO-16fSMFTc0URNQTmPrXbDg6fIHcKq3bvVA0JAKD0WVrepczWl8s4bpBynF8U/s320/cocoon.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ron Howard, Cocoon. L'energia dell'universo. 1985</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFDxmARWWndpvgcte-pRBNgUUprGozV9_XrBoVKiJD-avZZE-dmWOGLEc6Ln7BTyv4bqCbJ2fyhCTuWDKy_OBaSkVpVY-__oQvLTdkwCmdGNls4pylJv2GPjBOI9FQ2JggON3x0aFiG4M/s1600/o-POSTINO-facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFDxmARWWndpvgcte-pRBNgUUprGozV9_XrBoVKiJD-avZZE-dmWOGLEc6Ln7BTyv4bqCbJ2fyhCTuWDKy_OBaSkVpVY-__oQvLTdkwCmdGNls4pylJv2GPjBOI9FQ2JggON3x0aFiG4M/s320/o-POSTINO-facebook.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Michael Radford, Il postino. 1994</td></tr>
</tbody></table>
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<br />Maria Cristina Debenedettihttp://www.blogger.com/profile/08862547243992831105noreply@blogger.com0