Approfondimenti

giovedì 29 giugno 2017

Il cerchio dei pensieri e la scrittura liberata

I pensieri dei bambini sono fragili e sottili, spuntano e magari muoiono subito, prima ancora di riuscire ad afferrare una forma; occorre dare loro terreno, saperli condurre, farli germogliare, soprattutto mettersi in ascolto. E' con questo desiderio che sono nati il quaderno dei pensieri, ma soprattutto i “dieci minuti” di ogni mattina: tempo breve ma prezioso, sottratto alla frenesia delle giornate, al fare delle attività, ma liberato anche dalla correzione, dalla valutazione e da ogni forma di giudizio da parte dell’adulto. Un tempo a scuola fuori dalla scuola. Un tempo solo per stare in compagnia dei propri pensieri e per aiutare il pensiero a nascere.
Una parola: si apre una grande finestra di cartone appesa in classe ed appare la parola della settimana. Sono parole che spuntano dal quotidiano dei bambini o magari parole con cui le insegnanti gettano un amo per vedere cosa succede nella testa di ciascuno. Ogni parola in sé è potente; alcune più di altre muovono i pensieri dal nostro vissuto: ci sono parole più calme, altre più seducenti; alcune sono molto scomode...Parole come promessa, spazio, tempo, amicizia, terra, viaggio, paura, capo, barare, squadra, perdere, regola, pace, fiducia, tristezza, albero, sbagliare, dono, speranza, fortuna, trasformazione, scuola.

I pensieri dei bambini hanno tante forme: la parola è solo l'inizio. Alcune parole trasformano i pensieri in storie, altre in ricordi; ci sono parole che danno il via a riflessioni, altre sono la chiave perchè il pensiero si faccia opinione argomentata “Io la penso così, perchè...”.

A questo momento di scrittura libero e avalutativo, si è aggiunto il richiestissimo e prezioso momento dell'agorà. Basta la parola e i banchi non servono più, le sedie si spostano e si forma un cerchio, quadernetti alla mano ed in testa il pensiero che si è deciso di voler condividere. In cerchio, per ascoltare i pensieri che una stessa parola ha suscitato in ciascuno: per aggiungere, chiedere, precisare ma anche dissentire o riconoscersi d'accordo.

E all'insegnante non resta che farsi spettatore, prendere appunti e assistere, spesso sbalordito, al nascere dell'opinione umana.


“Le parole aprono un mondo fantastico pieno di significati. Un mondo fenomenale da esplorare.”

" Dai mattoni delle parole alla casa dei pensieri"

“Le parole fanno uscire dalla testa frasi che servono per spiegare cose che noi vogliamo dire ai nostri amici. Ci spuntano dalla testa e noi le diciamo ad amici che conosciamo.”


“Le parole sono come l'ossigeno per vivere”

“Alcune parole sono molto dolci e servono a conoscersi e farsi degli amici.”

“Dietro ad ogni parola c'è un mondo dove, con quella parola, ti si spiega cosa puoi fare...Le parole servono a questo, a farti capire che cosa succede nel mondo, cosa vedi e cosa provi nella tua vita.”

“Le parole illuminano il cuore e quest'anno ne abbiamo scritte tante.”

“Grazie alle parole puoi andare ovunque... Come se dici 'giocare' e nella tua mente stai già giocando. Il mondo delle parole è senza limiti, infinito, enorme...Quindi dobbiamo continuare a scrivere per stimolare l'intelligenza.”

“Le parole servono a scoprire un mondo nuovo.”

“Scrivere sulle parole non è facile, ma ogni parola serve per esprimerti e far capire agli altri i tuoi pensieri. Ogni pensiero, ogni significato, ogni parola ti fa capire cosa pensano gli altri. La parola è qualcosa che dici, pensi, ami.”

“Le parole sono divise in belle, così così, brutte, parolacce. Fanno una frase e a gigantesca velocità entrano nella mia testa e, man mano che dico le parole, il mio cervello si collega al mondo.”


(Dai pensieri dei bambini)

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