Jean Jacques Rousseau raccomandava agli insegnanti: "Imparate a
conoscere i vostri bambini, perché molto spesso non li conoscete
affatto".
Diventa essenziale riconoscere le vie attraverso le quali l'attenzione si manifesta e si arricchisce, consapevoli che il bambino attiverà la facoltà per un tempo che dipenderà dal tipo e dalla proprietà degli impulsi ricevuti.
Occorre, quindi, creare le condizioni affinché gli alunni coltivino la gioia ed il gusto di imparare.
Questo è possibile, se ogni giorno, in ogni momento, in ogni attività,
la prima preoccupazione, in ordine di tempo e di importanza, sarà
quella di motivare gli allievi mediante esperienze che li facciano
sentire autori del proprio apprendimento.
Lasciamo quindi agli alunni la libertà di ex-ducere, di
sperimentare, di accrescere la motivazione verso l'apprendimento,
sollecitandoli con autorevolezza e "creatività".
Qui un interessante spunto di riflessione a partire da un'esperienza diretta di "lezione senza scarpe" che ci rimanda a come avere un buon contatto con il suolo stimoli il senso dell'equilibrio, la concentrazione e l
attenzione, l'equilibrio
emotivo-relazionale ed ogni attività didattica proposta proceda in modo
più soddisfacentemente per tutti.
Buona lettura, senza scarpe.
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