"Alla maggior parte delle bambine e dei bambini non è concesso il diritto di riconoscere la qualità dei propri pensieri e rendersi conto della loro profondità.(...) Una moltitudine innumerevole di associazioni, intuizioni, connessioni e vere e proprie folgorazioni infantili restano dunque nascoste sotto terra, scavando un labirinto di canali che non arriveranno mai alla luce del sole, perchè privati della dignità che nasce dal credere nella propria capacità di pensiero." (F.Lorenzoni, I bambini pensano grande. Cronaca di un'avventura pedagogica, p.11)
"Il primo giorno di scuola ci hanno dato il quadernino e... la mia vita è cambiata! La mia immaginazione è cresciuta e ho scoperto che basta una parola per far nascere un mondo di pensieri, problemi, emozioni, felicità e tristezza. E' per questo che quest'anno è stato fantastico" (Beatrice, ultima pagina del quadernino dei pensieri)
I primi quindici minuti di scuola, ogni mattina. Tempo breve ma
prezioso, sottratto alla frenesia delle giornate, al fare delle
attività, ma sottratto anche alla correzione, alla valutazione e ad
ogni forma di giudizio da parte di noi adulti. Un tempo a scuola
fuori dalla scuola. Un tempo solo per stare in compagnia dei propri
pensieri. E per aiutare il pensiero a nascere.
Una parola: si apre
una grande finestra di cartone appesa in classe ed appare la parola
della settimana...Sono parole che spuntano dal quotidiano dei bambini
o magari parole con cui le insegnanti gettano un amo per vedere cosa
succede nella testa dei bambini. Ogni parola in sé è potente;
alcune più di altre muovono i pensieri dal nostro vissuto...ci sono
parole più calme, altre più seducenti; alcune sono molto scomode...
I pensieri dei
bambini hanno tante forme: la parola è solo l'inizio. Alcune
trasformano i pensieri in storie, altre in ricordi; ci sono parole
che danno il via a riflessioni, altre sono la chiave perchè il
pensiero prenda posizione. Si assiste alla nascita dell’opinione
umana ed è un privilegio per l'insegnante esserne spettatore.
.