“Mentre la scuola del profitto è imperniata sulla
competizione, sul controllo, sul premio o sulla punizione, noi cerchiamo di
creare, lavorando all'interno di essa, esperienze controcorrente che partano
dalla fiducia, dalla cooperazione e dalle relazioni umane.
La valutazione di un ragazzo o di una ragazza, di un
bambino o di una bambina è un processo molto importante per la crescita.
Tuttavia non può consistere in una misurazione estemporanea e parziale di
alcune capacità sulle quali ci si basa per approvare o deplorare, per
promuovere o bocciare. Ciò che invece è importante è la valorizzazione dei doni
e delle intelligenze personali, cioè la valutazione intesa come “dare valore”.
La persona che si sente compresa e valorizzata per ciò che è, non per ciò che
qualcun altro si aspetta da essa, sente di valere, sente di avere una sua
originalità da esprimere e ciò mette in atto una motivazione spontanea a
crescere ed imparare.
Un allievo che studi per la promozione è stato piegato dal
sistema del profitto ad impegnarsi per raggiungere un interesse estrinseco,
stabilito da altri e ciò lo porta ad essere promosso ma disinnamorato del
sapere; per indurlo a studiare diventano necessarie le forme di coercizione
scolastica che tutti conosciamo. Un allievo che invece studia per passione e
non si cura del voto e non ha unicamente come meta la promozione, un allievo
che cioè studia per gratuità, non solo sarà promosso ma diventerà molto più
competente e utile alla società."
Qui l’intervista completa a Ferdinando Maria
Ciani, ideatore del progetto della Pedagogia e della scuola del gratuito.
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