lunedì 3 ottobre 2016

Una scuola che “dà valore”

“Mentre la scuola del profitto è imperniata sulla competizione, sul controllo, sul premio o sulla punizione, noi cerchiamo di creare, lavorando all'interno di essa, esperienze controcorrente che partano dalla fiducia, dalla cooperazione e dalle relazioni umane.

La valutazione di un ragazzo o di una ragazza, di un bambino o di una bambina è un processo molto importante per la crescita. Tuttavia non può consistere in una misurazione estemporanea e parziale di alcune capacità sulle quali ci si basa per approvare o deplorare, per promuovere o bocciare. Ciò che invece è importante è la valorizzazione dei doni e delle intelligenze personali, cioè la valutazione intesa come “dare valore”. La persona che si sente compresa e valorizzata per ciò che è, non per ciò che qualcun altro si aspetta da essa, sente di valere, sente di avere una sua originalità da esprimere e ciò mette in atto una motivazione spontanea a crescere ed imparare.

Un allievo che studi per la promozione è stato piegato dal sistema del profitto ad impegnarsi per raggiungere un interesse estrinseco, stabilito da altri e ciò lo porta ad essere promosso ma disinnamorato del sapere; per indurlo a studiare diventano necessarie le forme di coercizione scolastica che tutti conosciamo. Un allievo che invece studia per passione e non si cura del voto e non ha unicamente come meta la promozione, un allievo che cioè studia per gratuità, non solo sarà promosso ma diventerà molto più competente e utile alla società." 

Qui l’intervista completa a Ferdinando Maria Ciani, ideatore del progetto della Pedagogia e della scuola del gratuito.

Qui invece il manifesto ed altre informazioni sulla scuola del gratuito.



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