lunedì 21 aprile 2014

Fondamenti 3: i contesti per l'apprendimento

Il ruolo dell'insegnante nella scuola che sogniamo è leggero, indica, mostra, suggerisce, mentre un ruolo centrale è affidato ai contesti per l’apprendimento, che sono il nucleo della progettazione dei saperi da parte degli insegnanti.
I percorsi di apprendimento intendono svilupparsi a partire dagli spazi, in modo più rispondente alla naturale inclinazione dei soggetti di abitare il mondo, di porsi domande in relazione ai contesti che abitano, in funzione ai bisogni che incontrano e alla curiosità di ciascuno.
In ragione di ciò, e della multidisciplinarietà che si intende perseguire, i contesti per l’apprendimento sono complessi, intriganti, variabili, intrisi di passione e parlano con linguaggi differenti che vivono uno accanto all'altro, complementariamente, uno funzionale all'altro, con strumenti che vengono scelti sulla base di ciò che è utile per approfondire la ricerca.
Sempre per questa ragione, la scuola è organizzata per gruppi fluidi, talora omogenei e talora eterogenei per età, dunque senza divisioni rigide e stabili (la separazione per classi di età è da “laboratorio”, standardizza il processo di apprendimento, mentre la vita naturale ci insegna da sempre a costruire/aiutare per i più piccoli e osservare/imitare i più grandi).
Anche gli orari sono fluidi, proprio per favorire la dinamicità dei movimenti e delle ricerche in corso, senza spezzare i processi di apprendimento perché è finita l’ora.
Le relazioni sono centrali e il gruppo è la dimensione prevalente dell’esperienza, non perché non ci sia spazio per la ricerca individuale, sempre liberamente possibile, ma perché il gruppo è il luogo dove si confluisce per mettere in comune, approfondire, discutere, per condividere l’emozione di imparare, con un progetto di comunità. E perché la conoscenza si genera insieme.