mercoledì 13 febbraio 2019

Per una valutazione descrittiva, amplificante e poetica

Cosa significa valutare l'andamento scolastico? Quale relazione possibile esiste tra valutazione e documentazione dei processi di apprendimento? 

Vi proponiamo la visione di un blob (già proiettato al Seminario "Il sogno di una scuola"), per provocare l'immaginario e le rappresentazioni che possediamo sulla valutazione scolastica, perchè percezioni e aspettative condizionano le possibilità di imparare, crescere, diventare.




«La valutazione è una dimensione interpretativa, ha a che fare con il senso delle cose, che devono essere continuamente tradotte per essere comprese dai diversi attori in gioco. I bambini e i ragazzi nella scuola dovrebbero essere osservati, ascoltati, interpellati, valorizzati (Montessori, 1950), attraverso strumenti e occasioni permanenti: la documentazione dei progetti e dei processi è lo strumento che sostiene questa possibilità, a partire dal quale è poi possibile anche costruire le valutazioni. Ma anche gli insegnanti dovrebbero essere continuamente osservati e ascoltati, valorizzati attraverso strumenti e occasioni permanenti: la documentazione del loro lavoro dovrebbe andare di pari passo con quella degli allievi. Ogni insegnante dovrebbe dotarsi di strumenti di autosservazione, di descrizione delle proprie condotte per comprendere il proprio modo di lavorare e continuamente metterlo in relazione con le prestazioni dei propri allievi. Dovrebbero infine essere previsti permanenti momenti di osservazione reciproca, con occasioni di supervisione di gruppo. In questo senso, nella scuola non dovrebbero esserci valutazioni in voti, né in giudizi standardizzati per nessuno (Illich, 1968), ma valutazioni descrittive, amplificanti, poetiche, ricche (Antonacci, in Mottana 2009).»

estratto dal manifesto di Una scuola un progetto di Francesca Antonacci e Monica Guerra.