martedì 23 febbraio 2016

Dis-imparare per Vivere!


"In altre parole, a scuola impariamo che ad una domanda si risponde solo in un modo e che quella risposta è scritta in una certa pagina del nostro libro. Si finisce così per confondere l’apprendimento con l’obbedienza, il rispetto con la paura, l’interesse con l’ambizione, la sicurezza interiore con la rigidità, la fermezza con la costrizione, la prontezza mentale con la ripetizione, l’abilità con l’omologazione, la conoscenza con il ritenere a memoria e l’intelligenza con il buon utilizzo pratico di quanto memorizzato.

Una strada efficace per recuperare vitalità divergente, consiste nel disimparare i binari univoci instillati nella nostra infanzia che ci inducono a possedere conoscenze rigide, schemi di pensiero e comportamento, e quindi convinzioni, unilaterali, cristallizzate, incapaci di concepire o accogliere il nuovo.
Ogni volta che impariamo davvero una cosa nuova, questa manda in crisi tutto il nostro assetto interiore, rivoluzionandolo. Ciò corrisponde ad una crescita, ad un cambiamento profondo della persona.
Disporsi a disimparare vuol dire prima di tutto permettere che ciò che è diverso da noi provochi i nostri schemi mentali e il nostro stile di vita. E’ una scelta profonda di apertura. Essere curiosi, aprirsi e lasciarsi mettere in crisi. Essere disposti a perdere il nostro equilibrio interiore, per renderlo dinamico e non statico. 

Imparare con l’azione è un percorso a tutto tondo, che coinvolge tutti noi stessi: l’esperienza ci tocca in tutte le parti di noi, e la crescita è integrale. Si tratta di una sapienza del corpo, dei sentimenti, delle mani e dei piedi, di cui si usufruisce per via istintiva, cinetica ed emozionale, affettiva, non razionale.

Un discorso non ci trasforma. Delle nozioni teoriche possono farci capire intellettualmente, ma rimarrà una separazione dal nostro comportamento. L’esperienza ha un potere di disapprendimento e apprendimento formidabile. Che genera pensiero divergente.

Disimparare è insomma un percorso di crescita personale, intimo, che riguarda le nostre scelte più profonde, e la nostra vita in generale. Che ci consente di ampliare lo spettro del vivibile nella nostra vita, individuale e di gruppo."

Per chi ha voglia di dis-imparare: qui l’articolo completo di Raffaella Cataldo.

mercoledì 17 febbraio 2016

Le scuole italiane che resistono e innovano

"Ma siamo sicuri che la scuola sia ovunque così obsoleta? Siamo sicuri che non si stia invece muovendo qualcosa? Se non sbaglio, stiamo assistendo a un palpabile cambiamento, sia all’interno dell’istituzione scolastica sia al di fuori, dove sempre più maestri e genitori sono alla ricerca di alternative alla scuola tradizionale."




All'interno del reportage, che trovate qui, è riportato il link a un bellissimo saggio breve di Natalia Ginzburg che merita di essere letto
"Quello che deve starci a cuore, nell'educazione, è che nei nostri figli non venga mai meno l'amore per la vita, né oppresso dalla paura di vivere, ma semplicemente in stato d'attesa, intento a preparare se stesso alla propria vocazione. E che cos'è la vocazione di un essere umano, se non la più alta espressione del suo amore per la vita?"
lo trovate qui per intero.

giovedì 11 febbraio 2016

Cooperando s'impara!

"La nostra priorità consiste nel creare le condizioni per una scuola in cui gli alunni vengano volentieri e non perché costretti; puntiamo a coinvolgere i genitori e il territorio come soggetti attivi del processo educativo, a dimostrare agli alunni che la scuola è il luogo privilegiato in cui imparare lo spirito critico e acquisire le competenze per migliorare se stessi e cambiare la società."

La realtà di Mosso (BI).
Tra laboratori dei mestieri, scalate, orti, cucina e gemellaggi internazionali... si va a scuola volentieri! 




domenica 7 febbraio 2016

C'è movimento: la classe capovolta e l'apprendimento intervallato

"...molti insegnanti si rendono conto che il loro metodo di lavoro dovrebbe essere guidato dai bisogni degli studenti piuttosto che dalla fretta di finire i programmi.
In tutto il mondo si stanno perciò sviluppando tecniche per personalizzare l’apprendimento, utilizzando tecnologie quali video, simulazioni digitali e giochi per computer. Le tecnologie avranno comunque effetti limitati, se il modello di insegnamento tradizionale non verrà profondamente cambiato.
Una strategia didattica alternativa che sta guadagnando attenzione e sostenitori in tutti gli ambienti educativi è la cosiddetta Classe Capovolta (Flipped Classroom).
Un secondo modello che si sta diffondendo si chiama Apprendimento Intervallato (Spaced Learning)."

Per approfondire la tematica, l'articolo si trova qui.

 

mercoledì 3 febbraio 2016

C'è movimento: le "classi senza aule"

"L’obiettivo è sostituire la tradizionale aula, che costringe ad un insegnamento frontale, con nuovi metodi di apprendimento polifunzionali. 
[...] 
Deve cambiare la trasmissione del sapere. [...] In caso contrario, tra le istituzioni educative e la società il contrasto diverrà sempre più insanabile e sempre più insanabile diverrà il conflitto tra le matrici di conoscenza e di esperienza dei giovani e quelle di chi provvede alla loro formazione." 

L'esperienza delle "classi senza aule" dell'Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Saltara (PU).