venerdì 19 gennaio 2024

Documentario Il sogno di Una scuola

La scuola dovrebbe essere sempre in trasformazione, per rispondere ai bisogni formativi di studenti e studentesse. Per questo motivo sono state e sono ancora oggi numerose e significative in Italia

le esperienze innovative e alternative ai modelli considerati tradizionali. Manca tuttavia una messa a sistema delle esperienze che permetta di rintracciare le ricorsività che le attraversano.

Il documentario intende contribuire a una proposta organica per il ripensamento della forma scuola nelle sue strutture fondamentali, in continuità con la ricerca avviata intorno al Manifesto “Una Scuola”. In esso abbiamo descritto gli elementi irrinunciabili per disegnare una scuola diversa e li abbiamo chiamati “assi” perché su di essi si regge una scuola che si trasforma in modo coerente, organico e non frammentato.

           Gli Incontri, cioè tutte le persone che fanno la scuola ogni giorno

           Gli Stili, intesi come i modi di vivere la relazione di insegnamento e apprendimento

           I Linguaggi, nel senso delle mille forme per far parlare il sapere

           I Contesti, intesi come i diversi luoghi intelligenti dell’abitare la scuola

           Le Possibilità, cioè i modi di intendere diversamente la progettazione e la valutazione

Partendo da questi assi abbiamo intervistato 11 insegnanti individuati per il loro impegno sul campo, ma anche per l’orientamento a comunicare, in modi differenti tra loro, tale tensione trasformativa.

“Il sogno di una scuola” non è una scuola da sogno, ideale o irrealizzabile, ma una realtà in tante scuole italiane. Questo documentario vuole testimoniare alcune esperienze per sostenere tutte le altre, presenti e future.

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mercoledì 3 febbraio 2021

Come una melagrana

"In questi giorni sono stata contattata da alcune persone interessate al corso Innovare la scuola che volevano sapere il mio parere.

Ho risposto loro con tanta invidia perché mi auguro ci sarà un ulteriore seguito o un nuovo capitolo per chi già ha frequentato.

Ci tenevo davvero a dirvi grazie. 

Siete riuscite a rendere partecipe, attiva, collaborativa e vicina una formazione a distanza. Grazie perché tutte le vostre proposte di lavoro a gruppi ci hanno davvero permesso di imparare dagli altri e co-costruire il nostro percorso. Grazie perché il sentiero da seguire era chiaro, ma nel cammino ci siamo aspettati e adattati ai ritmi di tutti. Grazie perché ci avete fatto vivere sulla pelle come è Una scuola. Grazie perché siete un team di lavoro bellissimo che emana energia positiva, entusiasmo e sintonia.

E, se penso al corso, mi viene in mente questa foto scattata a ottobre a scuola.

Innovare la scuola è partire da qualcosa che già c'è , la melagrana, la scuola, senza fermarsi alla superficie. Innovare la scuola è scavare dentro di sé e il contesto in cui siamo immersi per saper guardare la realtà con occhi nuovi. Io qui dentro ci vedo un albero, una mia alunna una farfalla: non c'è ragione o torto, ci sono punti di vista e focus d'attenzione diversi.
La bellezza parte da qui: condividere opinioni, arricchirsi di altri sguardi.
Questo è fare scuola insieme."

Grazie Sara F., per queste parole e per costruire Una scuola con noi.


Qui le informazioni per l'edizione 2021.



domenica 20 dicembre 2020

Esplorare per stare nelle cose

"Esplorare richiede di stare nelle cose in modo presente, attento, sensibile alle percezioni interne ed esterne". Il "compito" di una maestra alla fine del corso "Innovare la scuola" 2020. Un esercizio di apertura come modo per incontrare se stessi, gli altri e il mondo.

Esplorazione #54

giovedì 30 luglio 2020

Samskola

R.M. Rilke (2020), Del paesaggio. E altri scritti, Adelphi, Milano.

“Vi racconterò di questa scuola”.

Così Rainer Maria Rilke apre un breve scritto in cui descrive una scuola singolare di Göteborg, dove, a inizio Novecento, è accaduto un fatto particolare: i fanciulli frequentanti hanno espresso ai genitori il desiderio di rimanere a Samskola anche il pomeriggio, per più tempo possibile.
Samskola è una scuola partecipativa, comunitaria, viva, giocosa e seria, poetica e utopica che Rilke visitò nel settembre del 1904 e che ci ha rimandato, per affinità di visioni pedagogiche, all’esperienza della scuola di Varese, nata a partire dal manifesto Una scuola.
Ma ora lasciamo la parola al poeta.

“Si tratta di una scuola poco comune, una scuola che non conosce costrizioni; una scuola arrendevole, che non si considera come una cosa finita, ma una cosa in divenire, alla quale debbono lavorare gli stessi fanciulli, determinandola e trasformandola. I fanciulli, in stretto e amichevole rapporto con adulti attenti, prudenti, desiderosi di imparare, con uomini, con maestri se volete, i fanciulli costituiscono l’essenziale di questa scuola. Si capisce come, con ciò, vengano a mancare diverse condizioni che nelle altre scuole sono d’uso. Per esempio, quegli interrogatori e quelle inchieste criminali che si vogliono chiamare esami, e i diplomi che ne conseguono: proprio un’invenzione dei grandi. E la differenza si avverte subito, non appena si mette piede in questa scuola. Ci si trova in una scuola che non emana odore di polvere, di inchiostro o di paura, ma di sole, di legno biondo e d’infanzia”. R.M. Rilke (2020), Del paesaggio. E altri scritti, Adelphi, Milano, pp.19-20.

Vi invitiamo a leggere tutto il saggio, soprattutto in questi tempi di riorganizzazione e ripensamento della scuola perché non vada sprecata l’occasione, che pur infaustamente è stata offerta, di portare a consapevolezza e problematizzare quelle “leggi di pietra” (Rilke, p.21) che ancora raramente vengono messe in discussione, leggi che “non ci sono più affini, che sono rimaste indietro mentre la vita correva” (ibidem). 
La vita del mondo è nella scuola, o almeno dovrebbe entrare “sotto il pretesto delle diverse materie” (ivi, p.26), con tutte le sue possibilità e pericoli per sperimentare, favorire l’apprendimento, “promuovere l’esercizio del pensiero critico, curare il saper stare al mondo” (Antonacci, Guerra, 2018, p. 24), consentire ad ognuno di trovare il suo posto nel mondo, la sua ragione d’essere.
Una scuola dove “le settimane non scorrono tra le dita con la monotona rapidità del rosario. I giorni cominciano sempre nuovi, recando cose inattese e attese e sorprendenti”. […] E la materia che deve essere appresa in comune si chiama: futuro” (Rilke, pp.26-28).


lunedì 13 aprile 2020

Un giornalino di classe ovvero i nostri primi 50 giorni di didattica a distanza

Dopo cinquanta giorni di didattica a distanza, è possibile tracciare un piccolo bilancio di tutto ciò che ognuno di noi ha provato a mettere in campo, insieme ad una valutazione di quello che finora ha funzionato di più e meglio. Una delle frustrazioni più grandi che da subito, dall'inizio di marzo, abbiamo avvertito come team di insegnanti, è stata la mancanza di quella circolarità, di quei ritorni e di quegli scambi tra compagni e maestri che la vera scuola ci aveva consentito fino al 21 febbraio. Se, con fatica, la mancanza di contatti e comunicazioni aveva, seppur in minima parte, trovato un palliativo nelle video-chat e, successivamente, nelle video lezioni, l'esigenza che si manifestava come più impellente era quella di trovare un canale che permettesse a tutti di sapere cosa ciascuno restituiva e quindi pensava, inventava, rifletteva. Di fronte all'invito, ad esempio, di immaginare un finale per una storia, di cui avevamo raccontato solo l' inizio, perché accontentarsi del semplice scambio, seppur preziosissimo, bambino-maestro ?  Come fare in modo che tutti conoscessero quello che gli altri avevano pensato e scritto, così da toccare con mano i mille finali possibili di una storia? È nata in questo modo l' idea del giornalino di classe che documentasse e tenesse traccia dei pensieri dei bambini, rispetto agli stimoli dati durante la settimana. Ne é nato uno strumento che, insieme a narrare ed a custodire ciò che accade, rilancia nelle case i pensieri e le idee, il confronto tra la mia storia e quella degli amici, insieme alla possibilità di riannodare, anche se solo virtualmente, i volti che sorridono dalle mille foto che raccontano le attività quotidiane di ciascuno, i suggerimenti per il tempo libero, la condivisione di invenzioni, ricette ed anche nuove competenze che, nel frattempo, si vanno acquisendo! 




lunedì 16 marzo 2020

Ancora sulla didattica a distanza

In questi giorni che oscillano per ognuno in modo diverso tra preoccupazione e disoccupazione, tra tempo senza sosta e tempo sospeso, tra frenesia e silenzio, vorremmo segnalare a insegnanti e genitori una risorsa messa a disposizione dalla versione on line del quotidiano "La Repubblica", come occasione per provare a stare nello spaesamento di questo periodo aprendosi al confronto con gli altri attraverso esempi di didattica on line.

Repubblica@SCUOLA - Il giornale web con gli studenti è un progetto didattico per primarie, medie e superiori arrivato alla sua 20esima edizione, che offre numerosi e interessanti spunti per continuare a esplorare il mondo insieme a distanza, mantenendo vivi partecipazione e desiderio di conoscere. Gli studenti iscritti al progetto partecipano a un campionato che comprende sfide creative nelle sezioni: “Studente Reporter”, “Gara della Didascalia”, “La Mia Foto”, “Prima Pagina” e “Il Mio disegno”. Oltre alle sfide, il portale offre agli studenti occasioni di lettura e confronto con testimonianze di loro pari, video lezioni d’autore, una raccolta di appuntamenti in collaborazione con Google in cui sono affrontati temi legati alle opportunità e alle criticità della comunicazione nel web e altre iniziative che mano a mano vengono aggiunte. Anche qualora il proprio Istituto non abbia aderito al progetto e quindi non ci sia possibilità per gli studenti di partecipare al campionato, ci interessa segnalare questo progetto e invitiamo gli insegnanti a navigare nelle sue molteplici proposte sia per riflettere sull’idea di apprendimento che lo anima, sia come possibile fonte di ispirazione per la didattica on line di questi giorni.

La situazione attuale se da un lato ci impone di sospendere il giudizio, di fare epochè, azione necessaria per comprendere l'irrompere di questo nuovo evento non ancora comprensibile in tutta la sua portata di cambiamento, dall’altra ci offre la possibilità di esplorare nuove pratiche come quelle proposte da Repubblica@Scuola; per riflettere come la dimensione del gruppo, anche se connesso on line e non in presenza, sia centrale nell’apprendimento; per esplorare le potenzialità di spazi informali e tempi dilatati quali quelli domestici; per provare a procedere a costruire la conoscenza attraverso domande, sfide, esplorazioni; per provare a trovare senso nel quotidiano attraverso la sua documentazione; per legare attraverso la tecnologia, persone e memoria per restituire la testimonianza del quotidiano; per non fermarsi alla cronaca dei fatti ma immaginare nuovi significati attraverso rappresentazioni poetiche, rime, fumetti e narrazioni.

In ultimo, in particolare, ci sta a cuore segnalare il progetto “ESPLORATORI DELL’INATTESO” per sperimentare e esplorare la meraviglia nel quotidiano.

venerdì 6 marzo 2020

KEEP CALM AND SPEAK ENGLISH!



In questi giorni, strani e privi di riferimenti, in cui anche noi insegnanti ci sentiamo upo’ smarriti, rincuora la possibilità di poterne approfittare, per approfondire il tema della didattica a distanza ed, insieme ad esso, esplorare le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono, per  integrare l’insegnamento dal vivo. 
Colgo allora l'occasione per condividere una ricerca, che conduco da diversi anni, sulle strategie più  efficaci per integrare l’insegnamento della lingua inglese, materia che a fatica e forzatamente viene imbrigliata nelle maglie disciplinari, in quanto lingua viva, strumento per giocare, per esprimersi e comunicare contenuti e pensieri, in modo alternativo al proprio, e quindi difficile da apprendere nelle poche ore settimanali a disposizione. In quanto lingua viva, necessita di essere fruita, frequentata e giocata il più possibile dai bambini e dai ragazzi. Per questo, insieme ad altri colleghi della mia scuola, ho costruito un ambiente online, chiamato English Corner, dove le varie classi possono trovare giochi, proposte, video e suggerimenti, per migliorare il proprio inglese da casa. Credo che possa essere  particolarmente utile lo spazio dedicato ai siti web, dove abbiamo raccolto le risorse che ci sono parse maggiormente  interessanti, una fra tutte il meraviglioso sito del British Council che offre una piattaforma per KIDS e una per TEENS, davvero accattivanti e coinvolgenti.
Non ci resta allora che continuare ad esplorare e sperimentare nuove strade, affinchè i nostri ragazzi si appassionino sempre di più a questa magnifica lingua