lunedì 9 giugno 2014

Fondamenti 5: la documentazione come valutazione

La valutazione non è un arma, né tanto meno uno strumento, ma una relazione, è il modo di costruire la relazione tra le persone tra loro e tra le persone e le cose, tra le cose e la conoscenza, tra la conoscenza e il senso.
La valutazione è una dimensione interpretativa, ha a che fare con il senso delle cose.
I bambini e i ragazzi nella scuola dovrebbero essere osservati, ascoltati, interpellati, valorizzati, attraverso strumenti e occasioni permanenti: la documentazione dei progetti e dei processi è lo strumento che sostiene questa possibilità, a partire dal quale è poi possibile anche costruire le valutazioni. In questo senso, nella scuola non dovrebbero esserci valutazioni in voti, né in giudizi standardizzati, ma valutazioni descrittive, amplificanti, poetiche, ricche (Antonacci, in Mottana 2009). E tutto dovrebbe essere affiancato a autovalutazioni da parte dei singoli e dei gruppi.
La valutazione dovrebbe diventare un sistema organico di documentazione dei processi, discussi sui percorsi del gruppo e dei singoli attraverso materiali puntuali, che servono per focalizzare punti di forza e criticità (Smith 2012, Guerra 2013).
A partire dalle autovalutazioni singole e di gruppo e dalla documentazione degli insegnanti, sarà possibile condividere nuovi obiettivi, per i singoli e per i gruppi, e nuove metodologie di interpretazione dei processi, delle conoscenze e delle performance degli allievi.