giovedì 31 marzo 2016

(Ri-)Pensare lo spazio

"Lo spazio è parte costitutiva della relazione educativa e, per esperienza diretta, so quanto il mutare le posizioni reciproche contribuisca a cambiare consuetudini e atteggiamenti di bambini, di ragazzi e – seppure con maggior difficoltà – anche di noi insegnanti.
Per immaginare questi mutamenti spaziali e simbolici ci vuole uno sguardo capace di andare oltre le abitudini quotidiane. Ci vuole un po’ di spirito visionario, che forse potrebbe essere alimentato da un incontro sul campo di ottiche e professionalità diverse. Scambiarsi idee tra educatori e architetti potrebbe produrre proposte interessanti e si potrebbero coinvolgere anche i bambini e i ragazzi, a patto che siano chiamati a partecipare non solo in modo formale o retorico.
Ci vuole un grande sforzo per ripensare i luoghi educativi e dare loro nuova fisionomia.
Un impegno che potrebbe contribuire a dare concretezza al più generale problema di ripensare l’educazione".


Qui l'articolo completo di Franco Lorenzoni "Cari architetti, rifateci le scuole!".

E a proposito di scuola e architettura, qualche spunto interessante:
qui, per la scuola dell’infanzia, e qui, per le scuole dalla primaria in poi.




venerdì 18 marzo 2016

Una scuola... senza recinti

Educare senza recinti è qualcosa di più di una bella metafora:

«Nella nostra scuola da decenni non suona la campanella. Lavoriamo con i bambini in classe e quando abbiamo terminato un’attività usciamo fuori [...]. La flessibilità dell’orario ci permette di non interrompere discussioni e ricerche che proponiamo ai bambini.
E poi noi fuori ci andiamo non solo per la ricreazione, ma anche per studiare geometria e scienze, fare attività motorie, giardinaggio e coltivare il nostro piccolo orto. Ogni settimana, poi, una classe a turno dedica del tempo a mantenere puliti gli spazi naturali».

«Ogni classe ha la sua assemblea ed elegge ogni anno, dopo convinte campagne elettorali, due alunni per l’Assemblea dei bambini rappresentanti, che si riunisce quattro volte l’anno. È lì che si decidono gli spazi naturali che bambine e bambini possono esplorare, a seconda dell’età, e le regole di convivenza riguardo all'organizzazione dei giochi, all'uso dei bagni e ai comportamenti da tenere a mensa e negli scuolabus.
In tanti anni non abbiamo mai avuto alcun problema e noi siamo convinti che interiorizzare regole da rispettare, decise insieme, così come definire confini da non sorpassare, sia un’opera educativa complessa, ma molto più interessante che costruire recinti e cancelli».”


La scuola Longhena di Bologna.



Franco Lorenzoni, autore dell’articolo, parlerà del suo libro “I bambini pensano grande. Cronaca di una avventura pedagogica” martedì 19 aprile 2016, ore 9.30-12.30, presso l’Aula Magna dell’Università di Milano-Bicocca.


venerdì 11 marzo 2016

La scuola senza pareti

"Addio al vecchio concetto dell’aula, con i banchi disposti a ferro di cavallo, la cattedra al centro, la lavagna appesa alla parete e i gessetti. 
«Open spaces without walls»: una vera e propria rivoluzione, una scuola senza pareti, con lo scopo di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso l’integrazione delle tecnologie nella didattica".



Per approfondire: 
  • uno sguardo alla realtà degli Istituti Vittra, in Svezia, attraverso la ricerca di Indire Quando lo spazio insegna;


domenica 6 marzo 2016

Ken Robinson e la creatività.


"Siamo tutti d'accordo sulla straordinaria capacità che i bambini hanno di innovazione. Sono convinto che tutti i bambini hanno enormi talenti e noi li sprechiamo, senza pietà. Quindi voglio parlare di educazione e creatività. Il mio argomento è che la creatività è tanto importante quanto l'alfabetizzazione e le dovremmo trattare alla pari."

"Se non sei preparato a sbagliare non ti verrà mai in mente qualcosa di originale, se non sei preparato a sbagliare diventi terrorizzato di sbagliare.
Noi abbiamo sistemi nazionali d'istruzione dove gli errori sono la cosa più grave che puoi fare e il risultato è che stiamo educando le persone escludendo la loro capacità creativa"

"Non esiste sistema educativo sul pianeta che insegni danza ai bambini ogni giorno, così come insegnano matematica perché? I bambini ballano tutto il giorno, tutti noi lo facciamo. Abbiamo tutti un corpo o no? In verità ciò che succede è che quando i bambini crescono iniziamo a educarli progressivamente dalla pancia in sù e poi ci focalizziamo sulle loro teste e leggermente verso una parte.(...)
Il nostro sistema educativo ha sfruttato le nostre teste come noi abbiamo sfruttato la terra: per strapparle una particolare risorsa.
dobbiamo ripensare i principi fondamentali sui quali educhiamo i nostri figli.
Il nostro compito èdi educarli nella loro interezza affinché possano affrontare il loro futuro"

 
Sir Ken Robinson parla anche del pensiero divergente e della necessità di ripensare il sistema scolastico in un video che trovate qui.



[Sir Kenneth Robinson é un educatore e scrittore britannico. Autore inglese, conferenziere e consigliere internazionale sull'educazione per i governi e le istituzioni no-profit. È stato Direttore artistico nello Schools Project (1985–89), Professore di Educazione all'Arte nell'Università di Warwick (1989–2001)e nel 2003 è stato insignito del titolo di Cavaliere per i servizi resi all'educazione.]