mercoledì 11 gennaio 2017

Preadolescenti e scuola

Le ricerche sui preadolescenti ci raccontano chiaramente che il loro cervello più sviluppato è quello emotivo, mentre la parte cognitiva è ancora in definizione... e per il momento prevalentemente nel caos.
Ci dicono inoltre che a quest'età i ragazzi hanno bisogno di dormire molto e di non essere sollecitati da moltissime informazioni, ma di essere aiutati sia a riposare che ad organizzare il disordine che li attraversa.
La scuola, di contro, nella maggior parte dei casi prevede una sveglia che, in inverno, avviane quando il cielo è ancora buio, chiedendo loro di alzarsi molto presto e quindi di ridurre le ore di sonno, sapendo anche che la sera a quest'età fanno più fatica ad addormentarsi perché la loro tensione ad essere più grandi li porterebbe a stare più svegli, mentre il loro essere in crescita richiede che dormano tanto e bene.
Questa stessa scuola chiede loro di saper organizzare all'interno di molte materie diverse i tanti materiali e compiti che ciascuna di esse richiede: ciò che si chiede loro è di essere ordinati, più razionali e logici di prima.
La parte emotiva, quella più sviluppata ma anche che ha più bisogno di essere ascoltata, è invece normalmente ignorata dalla scuola, che investe moltissimo nel fare richieste ad una parte cognitiva non ancora capace di rispondere ad esse completamente.
Conoscere e rispettare quelle che sono le caratteristiche dei ragazzi permetterebbe di considerare la proposta complessiva della scuola - in questo caso, quella secondaria di primo grado - per fare in modo che i preadolescenti possano trovare in essa non un luogo da cui voler fuggire, ma un posto e delle persone con cui poter provare a condividere e armonizzare la loro crescita.

Per un approfondimento sulle caratteristiche della preadolescenza, si veda ad esempio il nuovo libro di Alberto Pellai e Barbara Tamborini "L'età dello Tsunami. Come sopravvivere a un figlio preadolescente".