lunedì 3 novembre 2014

Fondamenti 8: memoria e mnemotecnica

Nella scuola che sogniamo ci piace dare un particolare valore alla parola memoria.
Se infatti da un lato abbiamo una grande curiosità e attenzione per l'innovazione di processi e strumenti, al tempo stesso vogliamo preservare la memoria, che non è semplicemente un serbatoio di nozioni, idee o ricordi, nè una tecnica, ma un vero e proprio processo cognitivo. La memoria è conoscenza, da un lato attenta alla storia personale, alla propria biografia e al proprio processo di trasformazione tra crescita, involuzioni, voli e ritorni.
Ma è anche processo dall'altro lato di comprensione della storia nella comunità, nei gruppi, nelle società e nel mondo, è la comprensione del senso di appartenenza alla trama più ampia del vivere comune e dell'apprendere nei gruppi nei quali si vive.
La memoria deve essere anche esercizio e passione, poiché è una tecnica del cuore (imparare a memoria in altre lingue è imparare par coeur o by heart) e va alimentata. Per questo in una scuola pensiamo sia necessario recuperare l’antica arte della mnemotecnica per esercitarsi a ricordare, grazie a un lavoro che ha radici antiche. Questo è in sapere perduto e dimenticato (o quasi) che non ha nulla di meccanico o senza senso, perché si appoggia al mondo ritmico, musicale e poetico dell'arte, grazie a poemi, poesie, filastrocche, canzoni, conte e altri giochi.