lunedì 12 dicembre 2016

La lettura come strumento di consapevolezza. Leggere per definire se stessi e aprirsi al mondo.

In un interessante articolo Sabrina Borriello ci parla del valore fondamentale della lettura e dell'alfabetizzazione emotiva, del valore delle storie e delle parole nella nostra società e del fondamentale ruolo di educatori, genitori ed insegnanti, nel rendere il bambino un lettore efficiente e consapevole.

L’intelligenza emotiva, a differenza dell’intelligenza tradizionale standardizzabile con il Q. I., si può educare, sviluppare e raffinare durante tutta la vita, e in particolare durante il periodo critico di apprendimento, dal momento che un temperamento non è destino.

La strutturazione di un sé equilibrato ed emotivamente consapevole è un obiettivo educativo di ordine sociale, dal momento che nell’affettività «c’è sempre relazione e, cioè, costruzione, sia pure a volte fragile e frammentaria, di dialogo e di ascolto, di silenzio e di contatto: di intersoggettività»

La lettura è un indispensabile strumento di consapevolezza emotiva e, quindi, di emancipazione sociale dal momento che, come i lettori appassionati sicuramente riescono ad intuire con facilità, si tratta di un’esperienza altamente formativa, fondamentale per modificarci e cambiare la percezione che abbiamo di noi stessi e del mondo.
Attraverso i libri che leggiamo, costruiamo il nostro essere, che è tatuato di parole. Senza i buoni libri che abbiamo letto, che ci hanno creati e ricreati, saremmo in qualche modo peggiori di quello che siamo, meno ribelli, meno coraggiosi e più conformisti. Leggere non è mai un dovere ma una scelta libera da cui derivano moltissimi benefici come l’apprendimento della lingua, la conoscenza del mondo, lo sviluppo dell’immaginazione e, soprattutto, la crescita personale e interiore.


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Buona lettura, davvero!